Francesca Del Fa ci accoglie sul set de Il Paradiso delle signore con la divisa da capo commessa, quella che contraddistingue Irene Cipriani, il personaggio che interpreta nella serie di Rai 1. Toscana, classe 1990, si racconta partendo dalle origini e da quella laurea in giurisprudenza mai conseguita, che forse le ha fatto capire che quella della recitazione sarebbe stata per lei la strada più da seguire. Dal diploma all’Accademia Teatrale Luca Ronconi di Milano il percorso è stato pressoché in discesa e oggi Francesca Del Fa è tra i protagonisti di una delle serie tv più seguite in Italia, ma nel suo cuore conserva sempre un posto speciale per il teatro.
Quali sono le caratteristiche di Irene che più ti affascinano?
Principalmente è una donna molto forte.
A volte ha un atteggiamento che può sembrare un po’ acido e antipatico, sembra quasi un generale. Però la cosa che mi affascina di più di lei è che sotto sotto nasconde un cuore molto buono e generoso, anche se proprio tanto in fondo.
Perché Irene è così esigente con Alfredo nonostante sappia che non può permettersi un certo tenore di vita? Credi che con il tempo potrebbe migliorare questo suo atteggiamento nei suoi confronti?
Irene sogna di vivere in un mondo fatto di ricchezze, però l’amore che prova per Alfredo alla fine è reale.
Anche il pubblico avrà modo di vedere che con il passare del tempo migliorerà da questo punto di vista. Si accorgerà che questo suo atteggiamento forse dipende anche dal fatto che non ha ancora trovato la sua vera passione, sentirà l'esigenza di affermarsi come donna. Piano piano avremo modo di vedere un Irene che vivrà una grande crescita personale e sicuramente sarà molto meno superficiale. Farà un vero lavoro su se stessa.
Qual è stata ne Il Paradiso delle Signore la tua scena preferita da girare?
La scena preferita è stata forse il momento in cui c’è stato il bacio tanto atteso tra Alfredo e Irene. È stata molto forte, ma al tempo stesso anche tanto dolce. Secondo me è importante che un personaggio come Irene possa avere dei momenti di fragilità in cui si possa lasciare andare.
Finalmente per la prima volta l'abbiamo vista sciolta.
Parlando della tua carriera il tuo primo amore è stato il teatro. Quali emozioni riesce a darti rispetto a stare davanti a una macchina da presa?
Il teatro è un’emozione incredibile proprio perché ti permette di vivere la storia in maniera lineare. Lo spettacolo teatrale ha un inizio e una fine, quindi vivi in una sera un percorso emotivo che si conclude. Mentre quando registri delle scene per la televisione oppure per il cinema il racconto molto spesso subisce delle interruzioni. Lavorando in questo modo non riesci a raggiungere l'emozione che ti può regalare il teatro, che ti arriva anche grazie al pubblico presente in platea. Sono due cose completamente differenti per me.
Come ha reagito la tua famiglia quando hai detto loro di voler diventare attrice?
All’inizio non ci credevano molto, anche perché sanno che questo è un ambiente molto difficile e particolare. Dopo il diploma al liceo mi sono iscritta a giurisprudenza e dopo due anni mi sono resa conto che non era la mia strada, quindi ho detto “provo a entrare in Accademia” - la scuola d'arte drammatica a Milano - ma i miei mi hanno risposto “non entrerai mai, è difficilissimo”. Allora ho detto loro “se riesco a entrare farò l’attrice”. Alla fine ce l’ho fatta e anche loro hanno iniziato a credere in questo mio sogno.
Che bambina era Francesca?
Ero molto dolce, ma anche molto vispa ed energica. Le maestre dicevano sempre ai miei “sembra così dolce”, ma alla fine ero un po’ peperina. Forse in me c’era già un po’ di Irene.