All'inizio del 2006 la situazione di sovraffollamento delle carceri era al limite della decenza. Il Centrosinistra, in vista delle elezioni politiche di aprile inserì nel programma la necessità di concedere un'estinzione di pena per alcuni condannati, in caso di vittoria. Nel luglio 2006 fu così varato dal governo Prodi, con maggioranza trasversale, l'ultimo indulto. Comprendeva pene sino a 3 anni e sino a 10.000 euro per pene pecuniare. Ciò permise a diverse migliaia di condannati di lasciare il carcere, fra le polemiche di chi era contrario.

Il Presidente Prodi durò poco e due anni dopo ci furono nuove elezioni che vinse facilmente Berlusconi. Uno dei motivi della sconfitta del centrosinistra fu individuato nella concessione dell'indulto che permise a tanti fuorilegge di riconquistare la libertà e tornare a delinquere. Il tutto enfatizzato dagli oppositori. La verità era diversa ma intanto i 'benpensanti' prevalsero. Nel 2008 si cominciò a riparlare di sovraffollamento delle carceri e a nominare le parole magiche per chi è detenuto: indulto ed amnistia. I Radicali di Pannella hanno condotto battaglie memorabili in favore ed il presidente Napolitano non fece mancare il suo appoggio.

Oggi la situazione delle carceri presenta nuovamente uno stato di affollamento eccessivo, stigmatizzato anche dall'Europa.

È diventato recentemente legge il decreto svuota carceri che prevede risarcimenti e sconti di pena per chi ha scontato pene in carcere sovraffollate. È già qualcosa ma indulto e amnistia niente. Non bisogna esere un esperto di scienza politica per capire che manca la volontà dei partiti per portare a casa un provvedimento di clemenza così importante quanto necessario.

A parte il solito Partito Radicale nessuno si pronuncia decisamente a favore. Renzi, forte del 41% dei voti ottenuti alle europee, non ci pensa nemmeno a compromettere tanto consenso elettorale e le opposizioni (un nome per tutti: la Lega) sono contrarie.

Spiace dirlo perché è davvero dura trascorrere il tempo negli spazi ristretti di molte delle carceri nostrani, ma onestà intellettuale vuole che non si illuda chi soffre.

Speriamo naturalmente di sbagliare ma finché in un programma elettorale almeno una delle due forze maggiori (meglio se entrambe) non inserisce l'indulto e/o l'amnistia dubitiamo che dopo le elezioni vengano prese in considerazione. Stesso ragionamento vale per alcuni provvedimenti singoli a favore di Silvio Berlusconi. Si sente parlare di Grazia, di agibilità politica. Quando mai potranno essere adottati provvedimenti del genere per chi ha davanti una situazione giudiziaria tanto complessa? La ricordiamo:

  • Affidamento in prova ai servizi sociali per il residuo pena (un anno) del caso Mondadori.
  • Probabile ricorso in Cassazione della Procura Generale milanese contro l'assoluzione in appello per il caso Ruby (sette anni in primo grado).
  • Indagato per presunta corruzione in atti giudiziari di testimoni nel caso Ruby ter.
  • Processo Napoli: Imputato per la presunta 'compravendita' di Senatori (De Gregorio).
  • Possibile rinvio a giudizio, chiesto dalla procura di Bari, per presunta induzione a dichiarazioni false di Walter Lavitola, caso Escort.

L'ex cavaliere è consapevole di questa su posizione giudiziaria precaria e si regola politicamente di conseguenza.

In attesa dell'esito delle varie posizioni la parola d'ordine per Forza Italia è diventata: appoggio totale a Renzi sulle riforme ed opposizione costruttiva in economia. I suoi bravi difensori legali 'dettano la linea della moderazione'.