In un momento così delicato della scena politica italiana, ecco in arrivo un aumento che metterà a dura prova il neo-Governo Renzi.

Sabato mattina infatti tutti gli automobilisti che si recheranno a far benzina noteranno un lieve aumento dei prezzi.

Non è una novità visto che dal 2010 ad oggi i prezzi del carburante sono già aumentati ben 10 volte.

Da sabato quindi scatterà un nuovo aumento dell'accise sui carburanti che sommato all'iva porterà il prezzo del gasolio a lievitare di 0,34 centesimi al litro in più e 0,24 centesimi per gli automobilisti che utilizzano invece veicoli a benzina.Tale aumento resterà in vigore fin al 31 dicembre 2014.

Un aumento che era stato in realtà già deciso ad agosto 2013, come ammortamento finanziario di alcune voci presenti nel decreto Fare tra cui la nota legge Nuova Sabatini, la stessa che si occupa di dare finanziamenti alle imprese a tasso agevolato.

Questo aumento oltre che penalizzare i possessori di autoveicoli, penalizzerà anche tante categorie di lavoratori che utilizzano mezzi, leggeri o autocarri per svolgere le proprie mansioni lavorative: Tassisti, autotrasportatori, agenti di commercio e noleggiatori di automobili.

Subito in tumulto le varie associazioni dei consumatori, chiedono che venga rivisto il metodo di tassazione dei carburanti perché ormai appartenente ad una vecchia politica economica, che visti i tanti cambiamenti in corso potrà forse essere corretta.

Una richiesta o perlomeno, un suggerimento da parte delle categorie dei consumatori è che il governo metta in atto un provvedimento che blocchi l'aumento delle accise sul carburante o che a questi aumenti non si vada ad aggiungere poi anche il costo dell' iva.

Sembra proprio che anche avere un auto sia ormai un lusso e che come tale deve essere calcolato in sede di bilancio familiare, per evitare che la comodità e l'utilità del possedere una vettura non porti ad avere costi sempre meno sostenibili.