Come ogni domenica sera, anche ieri 3 maggio è andata in onda una nuova puntata di Report, il programma tv condotto da Milena Gabanelli e che ogni volta è capace di sollevare un polverone su temi che ci interessano da vicino. Nella puntata di ieri, oltre all'inchiesta su Ercole Incalza, ci si è soffermati su un altro tema importante e molto attuale visto che l'Expo 2015 ha aperto le porte da pochi giorni: il cibo ed in particolare l'olio di palma.

Olio di palma, causa di deforestazione ed estinzione di molte specie

Da oltre 30 anni molti marchi famosi, come la Ferrero e la Nestlè, utilizzano nella preparazione dei loro prodotti l'olio di palma. Si tratta dell'olio più diffuso tra gli oli naturali presenti sul mercato anche perchè risulta essere il meno costoso. Esso si ricava dalle palme, principalmente da quelle presenti in Indonesia e in Malesia, paesi che producono il 90% dell'intera produzione mondiale di olio di palma. Peccato, però, che per produrre questo olio siano state distrutte moltissime foreste pluviali della zona: secondo alcuni calcoli, in 30 anni l'Indonesia ha tagliato e bruciato foreste per un territorio pari all'Italia, la Svizzera e l'Austria messe insieme.

Ogni ora, infatti, vengono distrutte aree di foreste pari a 300 campi da calcio. Il tutto viene fatto dai commercianti del legno che lasciano questo terreno libero per la coltivazione delle palme. Ogni operaio indonesiano riceve 8 centesimi di euro per ogni palma interrata e lo stipendio medio giornaliero è di 5 euro. Tutto questo ha messo a rischio estinzione ben 80 specie di animali, tra cui gli oranghi che vivono nel Borneo indonesiano.

Da gennaio 2015 obbligo di indicazione nelle etichette

Da 5 mesi le aziende che utilizzano l'olio di palma nei loro prodotti sono obbligate ad indicarlo nelle etichette. Ecco che salta fuori la sua presenza in tutti i biscotti Mulino Bianco, nei prodotti Nestlè e persino nella famosa Nutella (il 31% è olio di palma).

Le aziende, come la Ferrero, si difendono affermando di utilizzare solo olio di palma certificato e che quindi non provoca deforestazione nè tantomeno sfrutta i lavoratori. Inoltre, negli ultimi mesi, sia Buitoni che Ferrero hanno dichiarato che stanno sostituendo l'olio di palma con l'olio di oliva che sicuramente crea meno problemi. 

Come sempre, il potere è nelle mani dei consumatori che, volutamente, sono tenuti all'oscuro di questi affari sporchi. Ciò che conta sapere è che l'olio di palma, oltre a produrre danni ambientali, è altamente dannoso anche per il nostro organismo perchè contiene grassi saturi, causa del colesterolo. Allora informiamoci e compriamo con consapevolezza.