Lo sconvolgimento climatico che ha caratterizzato questi mesi, con una primavera e un'estate prevalentemente piovose e un autunno (nel primo mese) dalle temperature estive, ha messo in crisi gli agricoltori con il risultato che molti prodotti sono diventati merce rara e di conseguenza costeranno di più proprio per questo. Dalle nocciole al miele, passando per l'uva e il basilico. Il problema però è che anche altri prodotti che importiamo, hanno risentito del vecchio proverbio secondo cui "non ci sono più le mezze stagioni"; per cui altri prodotti sono destinati a vedere lievitare il loro prezzo.

Essi sono in particolare tre e incidono tutti nella nostra abitudine di fare colazione. A lanciare l'allarme è la rivista mensile americana Mother Jones, allarme ripreso dal nostro Corriere della sera.

Prima abbiamo citato le nocciole, e le nocciole sono sinonimo di Nutella. Sebbene sia prodotta in Piemonte, la Ferrero per produrla è costretta ad acquistare un quarto del quantitativo necessario dall'estero, per un totale di centottanta milioni di Kg. ogni anno. Il principale fornitore è la Turchia, che cede il 70% di questa quota. Ma essendo stato il Paese dell'ex Impero ottomano anch'esso funestato dal maltempo, è stato costretto ad aumentare il prezzo del frutto secco del 60%, e, in termini di euro di ben 3mila euro in più a tonnellata (da 5mila di febbraio agli ottomila di agosto).

Se dunque troverete più caro il vostro prezioso barattolo, ora sapete perché.

Brutte notizie anche per i "drogati" di caffè. Il Brasile è stato vittima di una serie di piogge torrenziali e secondo l'agenzia Volcafe tra quest'anno e quello prossimo ci saranno 5 mln di sacchi di caffè in meno immessi sul mercato. Ovviamente quello che arriverà costerà un occhio della testa.

Anche i cereali non sfuggiranno ai rincari, anche se più graduali nel tempo. Secondo Oxfam, nel 2030 le grandi aziende aumenteranno i prezzi, con punte fino al 30%. Colazione sempre più cara dunque. Queste ripercussioni sui prezzi degli alimenti dovrebbero accrescere in noi ulteriormente la sensibilità nei confronti dei cambiamenti climatici.