Come ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell'Orso polare, istituita da Polar Bears International per sensibilizzare l'opinione pubblica a quanto sta avvenendo nell'artico.

L'orso bianco, simbolo dei cambiamenti climatici

Imponente, maestoso e grandissimo nuotatore: l'orso polare è il re dei ghiacci indiscusso, ma oggi più che mai la sua sopravvivenza è minacciata dall'inarrestabile scioglimento dei ghiacciai.

La sua figura, infatti, viene spesso associata alle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno provocando uno stravolgimento del suo habitat naturale, basti pensare che durante gli ultimi tre decenni il pianeta ha perso ben 3/4 della calotta polare artica e ogni anno questa si riduce di circa il 12%. Secondo tali dati, le previsioni future sono tutt'altro che rosee: è stato stimato, infatti, che entro il 2050 l'Artide in estate sarà completamente senza ghiaccio. Ad aggravare ulteriormente la situazione nell'Artico ci sono, poi, le trivellazioni petrolifere. Proprio pochi mesi fa, infatti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rimosso il divieto, precedentemente imposto nel 2015 da Obama, che non permetteva di trivellare le coste al largo dell'Alaska.

Ormai verso l'estinzione?

Purtroppo i dati che ci arrivano dal Wwf sono allarmanti: non ammonterebbero a più di 30.000 gli esemplari rimasti di questo straordinario mammifero ma, considerata la rapidità con cui si sta riducendo la calotta polare, oltre il 30% di questi è destinato a scomparire entro i prossimi 35 anni. La trasformazione del loro habitat sta portando gli orsi polari alla fame, come dimostrava una foto diventata virale poco tempo fa che mostrava proprio un esemplare di orso bianco visibilmente denutrito alla disperata ricerca di cibo. Sempre più spesso, infatti, tali mammiferi sono costretti a modificare la loro dieta (che solitamente è composta prevalentemente da foche), arrivando a mangiare anche delfini, renne, roditori, uccelli e persino uova e bacche.

Questi imponenti animali, che arrivano a pesare oltre 400 kg, necessitano infatti di grandi quantità di cibo, che purtroppo oggi hanno difficoltà a trovare.

Cosa possiamo fare per salvaguardare i ghiacci e l'orso polare?

Per quanto possa sembrare irrilevante, tutti nel nostro piccolo possiamo contribuire a ridurre l'impatto sul surriscaldamento globale. Come? Innanzitutto impostando il riscaldamento domestico a non più di 20 gradi, ma anche cercare di prediligere energia proveniente da fonti rinnovabili e utilizzare il meno possibile l'auto.