L'ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale è morto il 19 marzo 2018. L'animale, chiamato Sudan, aveva 45 anni, era malato da tempo e, complice l'età avanzata, non ha retto l'aggravarsi della sua malattia. Sudan viveva insieme agli ultimi due esemplari femmine della stessa specie, all'interno della riserva di Ol Pejeta Conservancy in Kenya, dove è stato addormentato lunedì 19 marzo in seguito al peggioramento della sua malattia.
Aveva i muscoli e le ossa degenerate, la pelle presentava ferite estese ed era presente un'infezione profonda sulla parte destra della schiena. L'annuncio della scomparsa dell'animale è arrivato tramite un tweet da parte della riserva.
L'ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale è morto
Sul profilo Twitter ufficiale della riserva Ol Pejeta, si può leggere: "È con grande tristezza che Ol Pejeta Conservancy e Dvur Kralove Zoo annunciano che Sudan, l'ultimo rinoceronte bianco settentrionale maschio rimasto al mondo è morto." Con la scomparsa di Sudan, rimangono al mondo solo 2 esemplari femmine di rinoceronte bianco settentrionale, più precisamente una è sua figlia e l'altra sua nipote.
Con la scomparsa dell'ultimo esemplare maschio, l'estinzione della specie è ormai la conseguenza più probabile. Per provare a scongiurare l'estinzione, i veterinari della riserva, proveranno a percorrere un'ultima strada: la fecondazione in vitro. Con i campioni di DNA di Sudan, sarà infatti possibile effettuare un ultimo tentativo, anche se la speranza di riuscita non è molto alta, dal momento che questo tipo di esperimento in passato non ha dato i frutti sperati. A sostegno della specie, nello scorso Aprile, l'app Tinder e l'organizzazione ambientalista Ol Pejota Conservancy avevano promosso una campagna di sensibilizzazione, per raccogliere 9 milioni di dollari con la speranza di salvare questa specie dall'estinzione.
Le cifre dell'estinzione: numeri drammatici
I numeri sono terrificanti: nel 1960, erano presenti oltre 2000 esemplari di rinoceronte bianco settentrionale ed in soli ventiquattro anni, nel 1984, gli esemplari rimasti in vita erano solo 15. Un'estinzione rapidissima, dovuta in gran parte al bracconaggio ed alla perdita di quelli che prima costituivano gli habitat naturali di questa specie. Per provare a salvaguardare la specie, negli ultimi anni, Sudan viveva controllato a vista dai ranger, per evitare l'attacco da parte dei bracconieri, nelle praterie di erba alta e nella savana in Ciad, Sudan e Congo.