Oggi, martedì 10 aprile, presso il Memoriale della shoah di Milano, inaugura la mostra "Le navi della speranza. Aliya Bet dall'Italia 1945-1948". All'inaugurazione hanno preso parte le due curatrici della mostra, Rachel Bonefil e Fiammetta Martegani, insieme al presidente della Fondazione Memoriale Roberto Jarach, Ofra Farhi, Vice-Ambasciatore di Israele in Italia e Ami Katz, Direttore del museo Eretz Israel - MUZA di Tel Aviv. Il Memoriale della Shoah di Milano rappresenta un luogo simbolo dell'orrore della Shoah, in quanto è situato sotto alla Stazione Centrale, proprio dove tra il 1943 ed il 1945, migliaia di ebrei venivano caricati all'interno di vagoni merci, portati attraverso un carrello elevatore al piano superiore dove si trovano i binari ed agganciati ai treni diretti ad Auschwitz e altri campi di concentramento.

Memoriale della Shoah di Milano: in mostra 'Le navi della speranza'

L'esposizione arriva in Italia grazie al Museo Eretz Israel, che ha ospitato per un anno e mezzo la mostra "In risposta ad un Capitano Italiano", titolo della poesia di Nathan Alterman. L'esposizione di Tel Aviv, è stata inoltre visitata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Delle 100 immagini presenti nella sede israeliana, ne sono state selezionate 60 per la mostra che si terrà a Milano dal 10 aprile e che terminerà alla fine di Giugno. L'esposizione rappresenta un viaggio fotografico volto a ripercorrere la migrazione degli ebrei sopravvissuti alla Shoah, avvenuta tra il 1945 ed il 1948, ovvero nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale, alla nascita dello stato di Israele.

La mostra mette in luce il ruolo dell'Italia come "Porta di Sion" verso la Terra Promessa ed al contempo come "Paese rifugio" per gli oltre 250000 ebrei in fuga dall'Europa.

Una mostra che porta a conoscenza la storia che lega Israele all'Italia

Come spiegato da Roberto Jarach, la mostra ha il compito di educare a combattere l'indifferenza.

Il fenomeno, infatti, come riportato dal Presidente del Memoriale della Shoah, ha avuto dimensioni molto importanti, interessando circa 250000 persone, mentre spesso si tende a ricordare il caso che ha attirato maggiormente l'attenzione, ovvero quello di La Spezia, in cui oltre un migliaio di profughi, rimasti bloccati nel porto della città ligure, intraprese uno sciopero della fame al fine di ottenere dal governo inglese l'autorizzazione ad approdare in Palestina.

Jarach, ha proseguito spiegando come l'Italia, attraverso cui sono passati gli ebrei in fuga dall'Europa orientale, fosse un Paese umanamente predisposto a questo tipo di operazione dal momento che nell'animo dell'italiano alberga il principio dell'accoglienza. A questo elemento si associa un fattore geografico, che unisce alla vasta quantità di coste, la presenza di piccoli porticcioli adatti ad ospitare le imbarcazioni di ridotte dimensioni utilizzate per partire dall'Italia e raggiungere la Terra Promessa. Infine, il Presidente del Memoriale ha posto l'accento sull'importanza di questo evento che servirà a portare a conoscenza sia di Milano che del resto dell'Italia, una storia di cui ancora non si sa abbastanza.

La mostra ha inoltre il ruolo di diffondere il nome e le opere di alcune persone, come ad esempio Ada Sereni, che hanno costituito un esempio di coraggio, come sottolineato da Ofra Farhi, vice ambasciatrice di Israele in Italia.