Siamo arrivati alla fine del 2018, un anno che ci ha regalato una grande quantità di spettacoli celesti. Se contiamo solo questo ultimo mese non abbiamo certo di che lamentarci.
Per tutta la prima metà di dicembre abbiamo potuto assistere al progressivo avvicinamento della cometa 46P/Wirtanen, che domenica 16 ha raggiunto il punto più vicino alla Terra (perigeo). La stessa cometa sarà ostruita in questi giorni dal progressivo accrescimento della luna, ma ne potremo vedere l'allontanamento negli ultimi giorni del mese.
In concomitanza con la cometa sono passate nei nostri cieli le Geminidi, stelle cadenti con radiante situato nella costellazione dei Gemelli.
Arrivano le Ursidi
Ma il mese di dicembre non è ancora finito, e con esso non è finito nemmeno lo spettacolo. Dal 16 al 27 dicembre ci saranno infatti le Ursidi, ultimo sciame meteorico dell'anno, che per i primi giorni si incroceranno con le Geminidi. Il picco di questo fenomeno è intorno al 21 dicembre e il radiante è nella costellazione dell'Orsa Minore, precisamente vicino alla stella Kochab, situata nel fondo della costellazione. L'Orsa Minore è facilmente individuabile in quanto è molto vicina all'assai più visibile Orsa Maggiore.
Questo sciame fu osservato a partire dal XIX secolo e l'origine di questo fenomeno pare essere legata alla cometa 8P/Tuttle, anche se non c'è una conferma certa di questo fatto.
Guardando le Ursidi bisogna stare però attenti a non aspettarsi uno spettacolo come quello delle vicine Geminidi, perché si rimarrebbe molto delusi. Lo sciame originato dall'asteroide 3200 Phaethon provoca circa un centinaio di scie luminose l'ora, mentre nel picco delle comete provenienti dalla 8P/Tuttle se ne potranno vedere circa 10. Lo spettacolo non è quindi minimamente eguagliabile, ma qualche stella cadente solitaria si può avere l'occasione di vederla.
A complicare notevolmente le cose entra in scena il nostro grande satellite, ovvero la Luna.
Essa attraverserà infatti il plenilunio il 22 dicembre e quindi nei giorni di passaggio dello sciame sarà estremamente luminosa, rendendo di fatto molto più flebili le luci delle stelle che compongono il cielo notturno.
Nonostante tutti questi fattori che possono fortemente scoraggiare gli osservatori, le Ursidi sono uno spettacolo da osservare, anche perché rappresentano l'opportunità di chiudere il 2018 ancora una volta immersi nell'immensità dell'universo che ci circonda e che non deve mai smettere di sorprendere.