Un altro anno sta giungendo al termine, lasciando dietro di sé molti eventi astronomici rilevanti. La Luna ha regalato ben due eclissi. Il 21 gennaio una stupenda eclissi totale, visibile nel cuore della notte, mentre il 16 luglio nella prima serata si è assistito ad un'eclissi parziale. L'11 novembre si è pure assistito al transito di Mercurio davanti al Sole. Forse è andata un po' male per quanto riguarda le stelle cadenti. Dei tre più consistenti sciami meteorici (in ordine: Quadrantidi, Perseidi e Geminidi), solo le Quadrantidi, visibili dall'1 al 5 gennaio, non si sono contese il cielo con la luna piena.

Rimanendo in tema stelle cadenti, le sopracitate Geminidi scompariranno il 19 dicembre e nei loro ultimi giorni si sono incrociate con l'ultimo sciame meteorico dell'anno che, sebbene non sia particolarmente fitto, conserva comunque un particolare fascino. Lo sciame in questione è quello delle Ursidi, visibili fino al 28 dicembre.

Caratteristiche

Queste stelle cadenti furono osservate a partire dal XIX secolo e la loro origine è abbastanza incerta. Da tempo si ipotizza che esse provengano dalla cometa 8P/Tuttle e anche le osservazioni attuali le mettono in relazione con essa. La quantità di stelle cadenti, come detto prima, non è molto alta. Si aggira infatti intorno alle 10 scie luminose l'ora durante il picco.

Il radiante (zona del cielo da cui pare provengano tutte le meteore) è l'Orsa Minore, da cui prendono il nome le Ursidi. Precisamente sembra partano dalla stella Kochab, situata sul fondo della costellazione. Rispetto alle Geminidi o alle Perseidi, che sono sciami spalmati su molti giorni, le Ursidi hanno un flusso parecchio compatto, come le Quadrantidi.

Vanno dal 16 al 28 dicembre, ma per poter osservare una presenza davvero significativa (superiore alle tre l'ora) bisogna osservarle durante il loro picco, ovvero il 22 dicembre. Periodicamente lo ZHR (tasso orario zenitale, ovvero il numero di meteore per ora) sale fino a 100. Con il progressivo affievolimento delle Geminidi è lentamente decresciuta anche la Luna, che per questo motivo non contenderà il cielo alle Ursidi, se non in maniera marginale e per niente disturbante.

Osservazione

Per osservare al meglio le Ursidi, come per tutti gli altri sciami, bisogna avere un occhio di riguardo per il radiante ma non solo. Le meteore si originano dall'Orsa Minore, ma poi si diramano in tutto il cielo. Rimanendo fissi in un solo punto, si potrebbero perdere scie di notevole valore. Il 2019 sta finendo, ma si ha l'occasione di finirlo in bellezza, potendo ammirare ancora una volta uno dei tanti spettacoli che l'universo concede alla razza umana.