Ha avuto inizio oggi a Katowice, in Polonia, la Conferenza climatica in programma per discutere di un tema fondamentale, che preoccupa l'oggi e il domani: il riscaldamento globale. L'incontro tra i rappresentanti politici, chiamato Cop24, continuerà sino al 14 dicembre e si pone un obiettivo concreto, sulla scia degli accordi di Parigi: quello di non consentire alle temperature di aumentare più di 1,5 gradi rispetto agli attuali standard.

Obiettivo che però non è facilmente raggiungibile. Lo stesso segretario generale dell'Onu, il portoghese Antonio Guterres, si dichiara pessimista. Troppo critiche le condizioni del nostro pianeta, troppo sconsiderato l'uomo e il suo comportamento.

Rischi ed obiettivi

Secondo gli ultimi resoconti ambientali, la situazione non è delle più favorevoli. Per scongiurare il peggio e non permettere che le temperature salgano più del dovuto, è necessario limitare le emissioni di gas serra, nocivi non solo per la salute degli organismi viventi, ma anche perché principali protagonisti dell'aumento delle temperature.

Se le misure cautelative non verranno rispettate, per Guterres ci sarà una sola strada possibile, e non è quella che tutti si augurano venga intrapresa. Le sorti del nostro pianeta non hanno argini sicuri. La catastrofe e la salvezza oscillano di pochi gradi, pochi ma fondamentali se si vuole assicurare alle generazioni future un mondo vivibile. Il problema maggiore è caratterizzato da tutto ciò che produciamo, che contribuisce al progressivo riscaldamento globale. I combustibili fossili, le emissioni di carbonio e gas serra sono dunque i nostri principali nemici. Le energie rinnovabili la nostra speranza. A questa però va accompagnato l'impegno concreto delle Nazioni Unite a ridurre in modo drastico l'inquinamento, agricolo e industriale.

La strada tracciata a Parigi

Gli accordi di Parigi del 2015 segnano la strada, lunga e tortuosa, ma il traguardo è da centrare, prosegue il segretario Onu, pena conseguenze che forse non riusciamo nemmeno ad immaginare. Gli accordi, in quanto tali, avevano trovato dalla stessa parte i 184 Paesi aderenti, convinti a ridurre le emissioni. Per un problema che non è più prevenibile, perché già in atto, ma che non per questo deve essere abbandonato alla negligenza. Visto soprattutto il livello effettivo delle temperature del nostro pianeta. In rapporto all'età pre-industriale il riscaldamento c'è stato ed è di 1 grado. Può sembrare poco, ma un tale aumento nell'arco di un secolo non può non destare preoccupazione.

A questi ritmi si prospetta un futuro poco roseo. Entro il 2050 potremmo toccare quota +1,5 rispetto alle temperature attuali, ed addirittura 2 gradi in più entro il 2100. Ne conseguirebbe lo scioglimento dei ghiacciai, la perdita delle riserve di acqua dolce, l'innalzamento del livello del mare, il peggioramento della vita di tutti noi. Noi, che nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo comunque aiutare a invertire questa rotta e contrastare una tendenza che potrebbe essere distruttiva.