Roma, ore 11.30. Al Parco dei Principi le prime parole di Antonio Conte, nuovo commissario tecnico della Nazionale Italiana, successore di Cesare Prandelli. A lui l'arduo compito di far dimenticare a tutta l'Italia un disastroso mondiale e creare le basi per poter tornare figure di spicco nel panorama del calcio mondiale. Conte ha firmato il contratto in diretta tv di fronte ai tantissimi giornalisti e la penna gli è stata passata proprio dal neo presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, il quale ha raccontato delle chiamate a Conte per convincerlo a diventare il nuovo allenatore dell'Italia.

Telefonate che sono state ricevute con piacere dal neo ct che aspettava la chiamata di un Top Club e invece si è ritrovato ad allenare un "Top Top Club". Non sono mancate le varie domande dalla sua rescissione con la Juventus alle sue intenzioni per il futuro passando sul numero di scudetti del club bianconero e della sua squalifica per calcioscommesse. Conte ha risposto che ci sono state tante fantasie e teorie riguardanti la sua risoluzione del contratto con la Juventus nei 35 giorni in cui è restato senza panchina, ma ha risposto semplicemente che si è arrivati ad una risoluzione condivisa con la società juventina.

Riguardo la sua squalifica ha ribadito di trovarla ancora ingiusta ma che quei quattro mesi fuori dal campo gli sono serviti per maturare.

Alla domanda sugli scudetti della Juventus, se condividesse ancora il calcolo di Andrea Agnelli (32) o quello dei suoi nuovi "datori di lavoro" (30) Conte ha glissato ripetendo che lui nella sua carriera ne ha vinti 8 (5 da giocatore e 3 da allenatore negli ultimi tre anni). Per il futuro invece ha dichiarato che punterà sul blocco storico della Nazionale, ovvero quello della Juventus stessa e vuole collaborare con i club in modo da formare una squadra, non un gruppo, con cui ridurre completamente il gap con le altre nazionali.

Conte vuole riportare la fibrillazione per essere chiamati in nazionale e la delusione per non esserlo stati, vuole che la maglia Azzurra sia vissuta e desiderata, solo in questa maniera si può tornare a vincere. Il neo ct da parte sua ha promesso lavoro e sacrificio (già visto nella triennale Juventus risollevata dalle ceneri) e di chiamare a sè i meritevoli.

Ha parlato anche di Andrea Pirlo dicendo che lo sentirà più avanti qualora ritenesse necessario convocare un giocatore del suo calibro. Ha spento le polemiche riguardo la faccenda di essere uno dei tecnici più pagati dicendo che il suo stipendio rientra pienamente nei parametri della Federazione. Da ora in poi Antonio Conte dovrà dimostrare di riuscire nella difficile impresa di risollevare l'immagine dell'Italia calcistica. Compito non impossibile per un tecnico che ama le sfide e che si dice orgoglioso di allenare la Nazionale Italiana di calcio.