Ora è ufficiale: Carlo Ancelotti non è più il tecnico del Real Madrid. Ad annunciarlo è stato pochi minuti fa il presidente dei blancos Florentino Perez nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata. "Si tratta di una decisione che ho preso con molta difficoltà ma ritengo che sia la migliore per il club. Ancelotti ha tutta la stima dell'esecutivo, ci ha permesso di vincere la Decima ed è già nella nostra storia ma la squadra aveva bisogno di una scossa.

Entro 7 giorni comunicheremo il nome del prossimo tecnico". Tra i nomi più gettonati c'è quello di Unai Emery, alla guida del Siviglia che mercoledì giocherà ancora una volta dopo il successo dello scorso anno la finale di Europa League. E a confermare queste indiscrezioni è stato poi lo stesso Perez che ha aggiunto: "Mi piacerebbe che il nuovo allenatore parlasse castigliano". Nella rosa dei candidati sono presenti anche Rafa Benitez (ormai in rotta con l'ambiente del Napoli) e Jurgen Klopp che ha deciso di lasciare la panchina del Borussia Dortmund al termine di una stagione tribolata conclusa in ogni caso con la qualificazione alla prossima Europa League e una finale di Coppa di Germania da giocare contro lo Shalke 04.

Gli elogi di Ronaldo e Modric: "Ancelotti è un grande uomo"

L'esonero di Ancelotti può essere considerato tutto tranne che un fulmine a ciel sereno: l'allenatore, di fatto, si era già congedato due giorni fa nella conferenza stampa di fine stagione alla vigilia della sfida con il Getafe annunciando che, in caso di addio, si sarebbe preso un anno sabbatico. Il tecnico paga una stagione deludente sotto il punto di vista dei risultati, aggravata dall'eliminazione in semifinale di Champions League patita per mano della Juventus. A nulla sono serviti quindi gli appelli di Cristiano Ronaldo e di Modric: il portoghese (che a quanto pare sarebbe rimasto molto deluso dal comportamento di Perez) su twitter aveva descritto Ancelotti come "un grande allenatore e un uomo eccezionale" aggiungendo poi "Spero di poter lavorare nuovamente con lui il prossimo anno" mentre il croato, costretto ai box in questi mesi a causa di un infortunio, in un'intervista al quotidiano "Sportske Novosti" nei giorni scorsi aveva pubblicamente elogiato il proprio tecnico: "È un grande uomo.

Con lui ho giocato il mio miglior calcio, mi ha dato fiducia fin da subito. A volte, anche se non vinci trofei, non significa che non sei bravo».

Avviata la missione di Galliani a Madrid

Dal canto suo Ancelotti ha voluto affidare a Twitter il proprio pensiero: "Porterò con me i ricordi di due anni fantastici con il Real Madrid. Grazie a questa società, a questi tifosi e ai miei giocatori". Può quindi entrare ora nel vivo l'avventura di Galliani, che nel pomeriggio di oggi è atterrato a Madrid proprio per tentare di convincere Ancelotti a tornare al Milan dopo i fasti del passato e porre così il primo tassello del nuovo progetto voluto da Berlusconi. L'amministratore delegato dei rossoneri, intercettato dai giornalisti che lo aspettavano all'aeroporto, aveva preferito non sbilanciarsi.

"Ancelotti è una leggenda del Milan, ma non ho parlato con lui, qui in Spagna il mio cellulare non prende. Io poi sono qui per il turismo". Battute a parte l'obiettivo è chiaro ed Ancelotti è la scelta principale per sostituire Inzaghi che non verrà confermato (su di lui ci sono Hellas e Cesena). "Non sono per i ritorni - aveva detto nei giorni scorsi Berlusconi - perché ne abbiamo avuti alcuni nel passato e non sono andati bene ma con Carlo sono legato da una profonda amicizia e penso che sarebbe una cosa positiva".