Se non è una sentenza definitiva, poco ci manca: "Con lui abbiamo avuto delle visioni differenti, decideremo più avanti". Ci pensa Silvio Berlusconi, presente oggi a Saronno per sostenere la candidatura a sindaco di Pierluigi Gilli, a certificare l'addio di Filippo Inzaghi alla panchina del Milan. Il presidente, ai microfoni di milannews.it, ha analizzato l'attuale situazione della squadra partendo proprio dal tecnico. "Ha certamente un bel rapporto con il gruppo e gli avevamo chiesto di far debuttare in prima squadra qualche giovane della nostra Primavera ma purtroppo è stata una richiesta inevasa".

L'obiettivo è quello di far tornare il Milan tra le big d'Europa nel minor tempo possibile ed il prossimo mercato sarà fondamentale per gettare le basi del nuovo progetto. "Un po' di nomi li abbiamo, anche italiani, ma non possiamo rivelarli altrimenti il prezzo si alza". 

Da qui la decisione di mettersi alla ricerca di nuovi capitali con cui costruire il Milan. "Se non li troverò, andrò avanti con le mie forze". Le offerte, a quanto pare, non mancano ma al momento sono tutte in fase di valutazione perché, come spiega Berlusconi, "poi la scelta che faremo sarà irreversibile".

Inzaghi: "Voglio continuare su questa panchina"

Il tecnico da parte sua, nonostante l'ennesima brutta prestazione della sua squadra, ieri al termine della partita persa per 3 a 2 contro il Sassuolo è rimasto ottimista.

"Darò tutto me stesso per questa maglia finché mi sarà data la possibilità. Poi si vedrà. Per quanto mi riguarda - ha affermato in conferenza stampa - vorrei che questa stagione non finisse mai perché sto avendo una grande opportunità e intendo tenermi stretto questo posto. Sono cresciuto tanto, farò questo lavoro per molto tempo e spero di poterlo svolgere qui al Milan, la squadra dei miei sogni".

Difficile, comunque, ipotizzare una permanenza di Inzaghi: troppe le figuracce rimediate quest'anno nel corso della stagione da aggiungere poi alla mancata qualificazione alla prossima Europa League (obiettivo minimo richiesto dalla società). Per il futuro si fanno già i nomi di Mihajlovic e Montella, ormai ai ferri corti con tutto l'ambiente della Fiorentina dopo la sfuriata di giovedì causata dall'eliminazione con il Siviglia e dai fischi dei tifosi ("la società sa come la penso, magari mi cacciano").

Per Inzaghi, invece, si potrebbero aprire le porte di tre squadre: Hellas, Sassuolo e Cesena. Tre piazze tranquille, da cui far ripartire la propria esperienza da allenatore e acquisire quell'esperienza che fin qui, e i risultati lo confermano, gli è mancata.

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