Presentato allo 'Juventus Stadium' il nuovo acquisto bianconero: Paulo Dybala. L'argentino snobba il numero 10 indossando, invece, il numero 21, una maglia che ricorda tanto i vecchi campioni che alla Juve hanno fatto la storia, Zidane su tutti. L'ex calciatore del Palermo, passato alla Juventus per una cifra intorno ai 32 milioni di euro, ne guadagnerà 2 milioni e mezzo a stagione, rispetto ai 350.000 euro con la maglia rosanero.

La Joya  di Laguna Larga si presenta

Mani che si strofinano, un volto che riflette, le sensazioni del cuore, una voce che attende solo le parole giuste. Paulo Dybala finisce da dove aveva iniziato la sua conferenza stampa. Senza la foga insana di arrivare, come se avesse già il background di chi, da quelle parti, ci è passato per poi finire alla testa della propria gloria.

'Il gioiello', come si faceva chiamare in Argentina, oppure 'u picciriddu' (come veniva chiamato a Palermo), ha già un'idea chiara e distinta sulla stagione che verrà. In conferenza si allontana da ogni preoccupazione perché il calcio è copia conforme della vita.Non esistono obiettivi, ma sogni, opportunità da cogliere per chi ne ha voglia.

Alla domanda sulla Champions League del prossimo anno con la Juve, Dybala risponde: ' Si può fare ancora meglio'.

Pace fatta con Zamparini 

Nell'ultimo mese passato a Palermo si è arrivati ad una resa, forse decisiva la politica imprenditoriale del patron friulano. Infatti, è pur vero che i figli costano tanto ai genitori ma, in questo caso, l'unico ad arricchirsi è stato proprio Zamparini. Dybala, 'un figlio sui generis', vestirà la maglia della Juve fino al 2020.

Il saluto di congedo allo stadio Barbera dello scorso mese di maggio risuona omericamente  quando 'u picciriddu', con la fascia di capitano addosso, recandosi verso la curva, lanciò la sua maglia in segno di conquista.

Quel bambino dopo tre anni, ora è pronto a ripetersi se non da leader, almeno in coppia con chi, come dichiara, 'a tanto da insegnare' .

Ruolo più consono per Dybala

Quando era in rosanero, la squadra giocava per Dybala. Con Vazquez in cabina di regia riceveva la palla, per poi ripartire subito verso la porta avversaria. Spesso la spregiudicatezza era virtù, qualità apprezzata dallo stesso Iachini. Alla Juventus è un'altra storia. Dalle parti di Vinovo si respira un 'socialismo' comunitario, in cui ognuno ha delle responsabilità oggettive verso l'altro. Per portare frutti freschi in porta, Dybala dovrà sudare, non poco. Infatti, per trovare un'intesa con Manzukic e i soliti cinque centrocampisti, l'argentino dovrà dimenticare presto l'unilateralità del gioco.