La Juventus prima in campionato e con gli ottavi di Champions League in cassaforte, deve fare i conti con alcune scaramucce interne occorse tra Maurizio Sarri e Cristiano Ronaldo nell’ultima gara contro il Milan.
CR7, vittima di un lieve problema al ginocchio, contro i rossoneri è apparso fuori giri, per cui il tecnico al 55’ l’ha sostituito con Paulo Dybala. Il portoghese non ha per nulla gradito il cambio ed uscendo ha lanciato un occhiataccia e delle parole in portoghese al tecnico, per poi abbandonare l’Allianz Stadium prima del triplice fischio.
Sarri, che ormai ha assimilato in toto lo stile Juve, ha evitato qualsiasi polemica, anzi ha cercato di gettare acqua sul fuoco, dicendo in un primo momento di non essere a conoscenza della partenza anzitempo del numero 7 bianconero.
Anche ieri a Nyon dove si è tenuto il tradizionale incontro tra allenatori “Elite” di Champions League, ha mostrato un atteggiamento compassato e non ha proferito parola sul dissidio con il fuoriclasse di Madeira.
CR7 dal canto suo avrebbe già mostrato, secondo il “Corriere dello Sport”, qualche apertura per ricucire lo strappo con un post sui social: “Partita difficile, vittoria importante”, il tutto corredato dall’hashtag “fino alla fine”.
Il proposito di Sarri
Secondo "La Gazzetta dello Sport", il tecnico di Valdarno non ha nessuna intenzione di ingigantire il caso, ma sembrerebbe determinato ad avere un confronto privato con l’asso portoghese. La sua idea “egualitaria” stride con la bramosia di primeggiare di CR7, eppure trovare un equilibrio tra i due è determinante per il futuro della squadra.
Fino ad oggi la Juventus sta viaggiando a gonfie vele e se n’è accorto anche Unay Emery, tecnico dell’Arsenal, il quale a Nyon ha espresso il suo apprezzamento per l’ex Napoli e Chelsea sottolineando come la Juventus abbia ancora margini di miglioramento. I risultati hanno fatto cambiare idea anche ai tifosi scettici sull’operato del nuovo allenatore e sono stati d’accordo con lui perfino sul cambio di domenica.
La ricerca di un punto in comune
Sarri dall’inizio ha provato a trovare un punto di contatto con il bomber di Madeira, definendolo come l’unico “insostituibile” e del resto sa bene che quando tornerà al top della condizione saprà comunque fare la differenza. La realtà è che i due sarebbero fra loro "mondi paralleli" perché la democraticità del comandante non combacia con il narcisismo di Ronaldo, che anche in allenamento preferisce l’agonismo alle lunghe sedute di tattica. I mondi sono paralleli, ma dovranno trovare un punto d’incontro per il bene della Juventus. Il comportamento di Ronaldo non verrà multato dalla società, perché lui non è un giocatore qualunque, ma di fatto un’azienda. La società di Andrea Agnelli l’ha acquistato sostenendo l’esborso più oneroso della sua storia, non solo per le sue prestazioni in campo, ma anche per espandersi nel mercato. La diatriba dunque si potrebbe ricomporre in fretta per la "ragion di stato".