‘La Juventus rappresenta una grande responsabilità e un grande orgoglio': ad esprimersi così l'ex centrocampista della Juventus e vincitore anche della Champions League nel 1996 col club Angelo Di Livio intervistato nelle scorse ore da Tuttosport.

Angel Di Livio ha parlato della Juventus e di Boniperti

‘Responsabilità e orgoglio sono le due parole che voglio associare al grande mondo bianconero.

La responsabilità è grande perché indossi una maglia importante: se non dai tutto quello che hai, ti mandano via. Ma c'è anche un grande orgoglio perché sei altamente competitivo e giochi sempre per vincere’ ha dichiarato Di Livio facendo un cenno anche alla figura di Boniperti, esemplificativa di quello che secondo lui ha voluto dire giocare nella e per la Juventus: ‘Ti trasmetteva questo concetto: Se arriviamo secondi, abbiamo perso’.

L’ex centrocampista Di Livio sulla 'sua' Juventus

‘È difficile spiegare le differenze perché per me, quando ero alla Juventus, tutto era magico, tutto brillava d'oro: la maglia che indossavi, l'ambiente, l'organizzazione, il gruppo straordinario guidato prima da Trapattoni e poi da Lippi.

Senza dimenticare i tifosi: ovunque andassi, trovavi sempre tifosi del posto che ti seguivano’ ha detto poi Di Livio parlando dei suoni anni in bianconero. Sul confronto con il Milan di Berlusconi che all'epoca era una grande classico ha invece parlato di vicinanza e rivalità assieme: ‘In termini di qualità, ai miei tempi solo il Milan di Berlusconi si avvicinava alla nostra Juve: era un po' simile a noi perché era una squadra vincente, ma era ancora un gradino al di sotto’.

Di Livio su Luciano Moggi e Massimiliano Allegri

'Per me, il dirigente più 'juventino' è Moggi. È stato il dirigente che incarnava la cattiveria agonistica della Juve. E insieme a lui, la triade composta da Giraudo e Bettega: sono stati formidabili per competenza, professionalità e unione.

Erano perfettamente amalgamati come dirigenti e trasmettevano un segnale forte alla squadra. Mi dispiace per il caso Calciopoli: hanno voluto colpire Moggi per zittire tutti, ma il sistema era sbagliato e tutti lo sapevano’ ha poi rintuzzato Di Livio toccando il sempre spinoso argomento di Calciopoli.

In chiusura, 'il soldatino' ha poi lanciato una critica a Massimiliano Allegri e al tipo di gioco impostato dalla sua Juventus: 'Allegri deve capire che bisogna fare un calcio diverso. Non può aspettare che gli altri facciano la partita e poi puntare sulle ripartenze, questo è un gioco da provinciale'.