"È chiaro che da oggi il calcio cambia. Il calcio è diventato un'attività economica che prevale su quella ludica e sportiva. La meritocrazia non ci sarà più": a parlare l'avvocato Roberto Afeltra che a TMW Radio durante Maracanà ha parlato della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha sostanzialmente delegittimato il monopolio FIFA e UEFA aprendo alla collaterale possibilità che coesistano altre manifestazioni sportive oltre a quelle oggi svolte sotto l'egida delle due grandi federazioni calcistiche.

"Sarà come l'Eurolega di basket - ha proseguito Alfetra - Non si potrà fare insieme Champions e Superlega, questo è chiaro. Sarà un altro calcio, forse di Globetrotters. La UEFA ha firmato un contratto con la società che dà i soldi fino al 2027, ma se ora le grandi squadre fanno un'altra competizione la UEFA dovrà rispondere dei danni. Mi chiedo poi: gli arbitri dove li prendono? E la giustizia sportiva? È una realtà di cui tenere conto da oggi. Fa dispiacere che per questa cosa ci abbia rimesso per due anni la Juventus, che ha rinunciato a un anno di coppe anche per questa questione" ha dichiarato l'avvocato gettando sul tavolo parecchi temi, il più delicato del quale riguarda il riferimento al club bianconero.

La Superlega e il coinvolgimento della Juventus

Il riferimento di Alfetra è ovviamente alle due inchieste giudiziarie collegate all'indagine Prisma sui conti del club che lo scorso anno ha letteralmente investito la Juventus: dopo quasi un anno di battaglie nazionali, la società è stata sanzionata con 10 punti di penalizzazioni inflitti per la costola plusvalenze ricevendo invece solo una multa per la seconda questione, quella collegata alla famigerata manovra stipendi.

Diversi addetti ai lavori hanno però collegato la vicenda italiana alla partecipazione del club bianconero alla Superlega in qualità di fondatore insieme a Real Madrid e Barcellona: secondo questa ricostruzione, il Presidente UEFA Ceferin avrebbe strumentalizzato le due inchieste e 'chiesto' alla società di fare un passo indietro nel progetto Superlega per evitare di incorrere nell'esclusione dalle coppe per un periodo di tempo tra 3 e 5 anni, chiarendo come la sanzione sarebbe stata mediaticamente collegata alle inchieste nazionali e non al progetto di creazione di una nuova lega europea.

Anche per questo, stando a questa ipotesi, la società juventina ha poi fatto un passo indietro dichiarandosi fuori dalla Superlega.

Quella su esposta è evidentemente una teoria e nulla più, con l'esclusione della società bianconera dalle coppe europee ufficialmente dettata dalla violazione del principio di lealtà sportiva collegata al modo di fare mercato dei bianconeri e stabilita dalle sentenze emesse in patria.