"Le nuove licenze sono passate all'unanimità e prevedono il blocco di mercato per chi non rispetta l'indice di liquidità e per chi aderisce alla ristrutturazione del debito e agli strumenti riconosciuti dal Codice per la Crisi di Impresa": a esprimersi in questi termini è stato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina. La decisione assunta dalla Federazione Italiana segue l'obiettivo di una gestione sostenibile delle diverse società di calcio italiane.
Il presidente della Figc ha parlato dell'indice di liquidità
Il presidente Gravina ha aggiunto che il blocco del mercato si estenderà anche alle squadre che aderiranno alla ristrutturazione del debito attraverso gli strumenti previsti dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza: "Blocco del mercato pure per chi aderirà alla ristrutturazione del debito attraverso gli strumenti previsti dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza che permane anche per le due finestre di mercato successive all’omologa definitiva da parte del tribunale (vedi caso Reggina).
Si comincia a entrare nell’ottica di un maggiore equilibrio tra valore della produzione e costo del lavoro. L’esigenza di messa sotto controllo dei costi non è più procrastinabile" ha detto al riguardo.
E poi ancora: "Da settembre abbiamo lavorato con tavoli tecnici per la predisposizione delle nuove licenze nazionali. Cominciano ad andare nell'ottica di un'attività legata al rispetto tra valore della produzione e costo del lavoro. Ci deve essere un rispetto di quella esigenza non più procrastinabile di messa sotto controllo dei costi"
Cos'è l'indice di liquidità e come potrebbe pesare il mercato della Juventus a gennaio
L'indice di liquidità primaria è un parametro finanziario cruciale utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per valutare lo "stato di salute" di un'impresa.
Questo specifico indice offre una panoramica sulla capacità effettiva dell'azienda di far fronte alle scadenze fiscali a breve termine.
Venendo alla Juventus, il parametro che pone a confronto attività e passività correnti e dunque la capacità di far fronte agli impegni finanziari nei 12 mesi successivi potrebbe costituire una criticità.
Al 30 settembre, infatti, il club ha riportato attività correnti per circa 85 milioni e passività correnti per circa 500, cosa che dà vita ad un indicatore di liquidità inferiore a 0,2 e dunque distante dal limite dello 0,6 richiesto.
Per uscire da questa situazione e avere dunque la possibilità di operare sul mercato, l'unica soluzione sarebbe quella di cedere prima di comprare.