Il pagamento dell'affitto è stato al centro di accese discussioni tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. Archiviato il capitolo dei limiti sui versamenti in contanti (vedremo quali sono gli obblighi in questo senso), le ultime novità riguardano i contratti, con il modello RLI divenuto ufficialmente obbligatorio dal 1 aprile, e i tagli sulla cedolare secca già introdotti da Letta e accentuati dal nuovo governo.
Pagamento affitto 2014, lo stop ai contanti e il dietrofront in via interpretativa
La legge di stabilità del governo di Enrico Letta (legge 147/2013, articolo 1, comma 50, approvata a fine dicembre) aveva introdotto il perentorio divieto all'uso di denaro in contanti e l'obbligo di utilizzo di metodi tracciabili per pagare il canone di affitto, per qualunque importo e per qualsiasi tipo di abitazione.
Il dietrofront è arrivato presto, in via interpretativa: il Mef, in una nota pubblicata il 5 febbraio 2014, ha di fatto ristabilito la conformità alla normativa antiriciclaggio, facendo scattare il divieto all'uso di contanti solo per gli affitti dai 1000 euro in su.
Affitti 2014, contratto con modello RLI obbligatorio dal 1 aprile
Per quanto riguarda i contratti per la locazione di immobili, la "rivoluzione" è già realtà: dal 1 aprile, infatti, il tradizionale modello 69 è stato sostituito in via definitiva dall'RLI: Richiesta di registrazione e adempimenti successivi - Contratti di locazione e affitto di immobili. L'RLI è entrato in vigore dal 3 febbraio, ma fino alla fine del mese di marzo era lecito utilizzare entrambi i moduli.
Parlando di prestazioni energetiche, da quest'anno non è più indispensabile allegare l'APE ai nuovi contratti di locazione per le singole unità immobiliari: è sufficiente inserire, all'interno del contratto stesso, una clausola che precisi che il conduttore ha preso visione del documento.
Affitti 2014: ulteriori tagli alla cedolare secca
Il governo Letta aveva già provveduto al taglio dell'aliquota sulla cedolare secca dal 19% al 15% per quanto riguarda gli immobili che vengono ceduti in affitto a canone concordato. Ma negli ultimi giorni il governo Renzi, con l'approvazione del Piano Casa, l'ha ridotta di un ulteriore 5%, portando quindi l'aliquota al 10%, per il triennio dal 2015 al 2018.
Si tratta di misure per incoraggiare l'adozione di questo regime, In tal senso, chi aveva già stipulato un contratto a canone concordato e non si era finora avvalso della cedolare secca poteva cambiare e scegliere il regime fiscale agevolato entro il 30 marzo 2014 (data in cui scadeva il termine per il pagamento annuale dell'imposta di registro).