L’assemblea del condominio ha il potere di regolamentare l'uso della cosa comune, provvedendo all'assegnazione dei posti auto nel cortile comune. Tale assegnazione dei singoli posti auto ai condomini non determina la divisione del bene comune, rendendo solo più ordinato l’uso paritario dei posti auto. Qualora però l'assemblea condominiale non si mette d'accordo sulla questione è possibile l'intervento del giudice che sana il contrasto insorto fra i condomini, provvedendo quindi all'assegnazione dei relativi posti auto. A dirlo è proprio una sentenza della Corte di Cassazione che in realtà ripete quanto già statuito dalla giurisprudenza maggioritaria circa la competenza del giudice nelle questioni relative alla contestazione della legittimità di una delibera assembleare avente ad oggetto l’individuazione dei posti auto.

Si supera cosi quell’orientamento minoritario che ritiene annullabile la delibera assembleare che attribuisce il diritto di scegliere i posti auto nel garage condominiale, per violazione dell' articolo 1102 c.c.il quale impedisce che possa essere riconosciuto ad alcuni il diritto di fare un uso del bene diverso dagli altri condomini.

Descrizione del caso di specie sottoposto alla Cassazione

La vicenda da cui trae origine la sentenza della Corte di Cassazione riguarda due fratelli condomini. Uno dei due cita l’altro in Tribunale chiedendo lo scioglimento della comunione esistente sia sul cortile adiacente al fabbricato sia sul sottotetto e in subordine ove ciò non forse stato possibile l’assegnazione individuale dei posti auto.

I giudici di merito respingono la sua domanda di divisione del cortile adiacente al fabbricato, ritenendolo indivisibilite. Gli stessi hanno provveduto invece ad individuare i posti auto assegnandoli a ciascuno dei due fratelli condomini, disponendo inoltre la divisione del vano sottotetto in due porzioni assegnate quindi ai fratelli anche grazie al lavoro del consulente tecnico. Un fratello però non è d’accordo e quindi decide di ricorrere in Corte di Cassazione facendo notare come i giudici di merito assegnando individualmente ai comproprietari i posti auto nel cortile hanno creato un nuovo diritto reale, impedendo l’uso della cosa comune in tutta la sua estensione. La Corte di Cassazione con sentenza n.

23118 del 12.12.2015 però rigetta il suo ricorso.

Il giudice può provvedere ad assegnare i posti auto

Gli ermellini hanno ritenuto che l’assegnazione dei singoli posti auto ai vari condomini non determina la nascita di un nuovo diritto reale, limitandosi, piuttosto a rendere più ordinato e razionale l'utilizzo degli spazi condominiali. A detta della Suprema Corte dunque qualora non fosse possibile giungere ad un accordo fra i condomini o in mancanza di delibera assembleare il giudice può intervenire a regolare la gestione dei rapporti condominiali senza che ciò determini un pregiudizio nei confronti dei condomini. I giudici di legittimità hanno inoltre statuito anche sulle conseguenze della divisione del sottotetto e sulla censura mossa da un fratello circa l’impossibilità di accedervi.

I giudici di Piazza Cavour hanno dichiarato che su ciascun proprietario grava sempre l'onere di consentire all’altro condomino il transito nella propria parte del sottotetto per accedere alle parti comuni e ciò in virtù dell’ 843 c.c. in base al quale "il proprietario deve permettere l'accesso e il passaggio nel suo fondo”. Per info di diritto premi tasto segui accanto al nome.