A Catania si respira ancora l'aria della festa di sant'agata, finita come da tradizione dopo tre giorni di festeggiamenti. Sant'Agata è la terza festa in campo religioso più importante del mondo dopo quella della Settimana Santa di Siviglia e il Corpus Domini di Cuzco. I festeggiamenti catanesi iniziano già molti giorni prima con l'uscita e la sfilata delle candelore, le strade iniziano a riempirsi delle tipiche bancarelle di cibi e dolci tradizionali; ma la vera e propria festa inizia il 3 e finisce il 6 febbraio.

Questa festa è stata inserita nel Reis, come Bene immateriale patrimonio dell'umanità, riconosciuta dall'Unesco. Ogni anno i suoi devoti indossano il sacco bianco, il cappello nero, alla vita legano una corda, hanno guanti e fazzoletto bianchi e la coccarda sul petto con la raffigurazione della Santa. Seguono la reliquia della "Santuzza"dalla sua uscita, giorno 4 febbraio, che si inaugura con la Messa dell'aurora, fino al rientro in Cattedrale, la mattina del 6. Le date della festa sono il 5 e il 12 febbraio che ricordano il periodo del martirio, e il 17 agosto che invece è legato al rientro delle Sue spoglie a Catania.

La vita di Sant'Agata

Agata visse nel 200, era di famiglia patrizia, ma rinunciò alle sue ricchezze e sin da piccola ebbe in cuore il desiderio di consacrarsi a Dio, dedicandosi così totalmente alla vita religiosa. Il governatore Quinziniano però la notò per la sua bellezza e la voleva per se, ma lei si rifiutò e si rifugiò nella sua villa nel Palermitano. Venne trovata dal governatore romano che la obbligò a tornare a Catania e cercò in tutti i modi di farla innamorare di lui, senza risultati, per questo decise di perseguitarla in quanto cristiana e la fece martirizzare, facendola camminare sui carboni ardenti e facendole asportare i seni, nel febbraio del 251. Dopo la sua morte la venerarono in tanti, anche di religioni pagane, e la sua venerazione si diffuse anche oltre la Sicilia,e Papa Cornelio la nominò Santa.

Quando ebbe inizio la venerazione della Santa?

Le origini della festa si dice risalgano al 252, anche se prima della sua morte vi era una festa pagana dove venivano portate in processione le spoglie di una vergine. Sicuramente però la festa vera e propria di Sant'Agata fu il 17 agosto 1126, quando le spoglie della giovane martire furono riportate a Catania, dopo essere state a Costantinopoli dal 1040. Inizialmente i festeggiamenti erano liturgici e avvenivano solo in Cattedrale. Nel 1376 fu costruita la vara di legno, e le processioni in città dal 1209 al 1375 si facevano con il velo della Santa. Il fercolo che oggi vediamo è stato ricostruito nel 1946 a seguito di un bombardamento del 1943 che aveva danneggiato quello precedente (inaugurato nel 1519).

Come si svolge la festa oggi?

Il primo giorno di festa è il 3 febbraio, la mattina si offre la cera e la sera in piazza Duomo si svolge lo spettacolo con i fuochi d'artificio che negli ultimi anni sono organizzati a ritmo di musica. La festa religiosa però inizia il 4 febbraio con la messa dell'aurora: in questo giorno il busto reliquiario viene portato sull'altare e da li i devoti lo portano in processione per il giro esterno della città, concludendo con il rientro in Basilica a notte inoltrata. La mattina del 5 febbraio si celebra il Pontificale, nel pomeriggio dopo la messa, la Santa viene portata di nuovo in processione per il giro interno della città, facendo diverse soste, tra le più conosciute ricordiamo quella dei fuochi del Borgo, ma soprattutto la salita di Via San Giuliano e il canto delle suore benedettine.

Così il busto reliquiario rientra nella sua "cammaredda" il 6 febbraio lasciando il cuore dei suoi fedeli pieno di gioia, gli occhi pieni di lacrime e commozione, e la speranza di rivederla quanto prima. Per il catanese (e non solo) Sant'Agata è la stella della propria vita.