Oggi è il 6 febbraio e per i catanesi è una giornata un po' particolare, caratterizzata dalla stanchezza e forse anche dalla nostalgia. Il popolo etneo è reduce da nottate insonni dedicate alla patrona di Catania: Sant’Agata.

La festa come è noto è la terza al mondo in quanto è molto seguita non solo dai catanesi e dalla provincia, ma sono tanti i turisti che vengono a Catania per seguire la festa e assistere ad un mondo fatto da folklore da una parte, cultura e tradizioni dall’altra. Ma, al di là dell'aspetto correlato alla festa e alla storia di sant'agata che comunque è di dominio pubblico, è interessante prestare maggiormente l'attenzione sull'impatto culinario che ha questa festa.

Tra Olivette di Sant'Agata- buonissime tra l'altro - fatte con la pasta di mandorla e le cassatelle volte a simboleggiare i seni che alla Martire sono stati strappati, il catanese approfitta delle prelibatezze dolciarie per festeggiare. Prelibatezze dolciarie e non solo; qualche ora fa, alle ore 6:00 circa del mattino, erano tante le persone che riempivano Piazza Cavour, comunemente chiamata dai catanesi Piazza Borgo, per assistere ai fuochi dedicati alla Santa.

La festa è anche sinonimo del buon cibo

Immancabili i numerosi punti di ristoro per soddisfare ogni tipo di palato, anche il più esigente. Nonostante l’ora mattutina e pertanto dedita solitamente al consumo di cibi più dolci da colazione quali cornetto, caffè, biscotti e via dicendo, il catanese dice no a questi cibi; era curioso vedere la gente gremita attorno a focolai e camionette per acquistare panini con carne di cavallo o con patatine tomato e maionese.

La Carne di cavallo, il cui consumo è circoscritto al territorio catanese, come colazione per affrontare la giornata, sebbene molti di loro fossero reduci dalla nottata dedicata alla processione ed alle temperature fredde, inasprite dalle ore di pioggia che ha reso poco agevole la processione, causa il mix di cera e acqua nelle strade principali della città coinvolte nella processione.

Pioggia che tra l’altro ha “costretto” Sant’Agata a ripararsi con della plastica.

La bellezza della città di Catania è anche questo e chi vive al suo interno coglie l'essere catanese. La Santa sta per tornare in Cattedrale, lasciando quasi l'amaro in bocca ai suoi devoti, sperando che questa religiosità non sia presente solo in queste tre giornate ma che possa essere come guida per l'intero arco della vita di ognuno di noi.