Un rivolo di liquido chiaro scorre lungo la fronte della statua di legno di San Filippo, Patrono di Agira, comune in provincia di Enna, nell’entroterra siciliano. La statua del santo di origine siriana, dalla carnagione scura, è custodita presso la sacrestia della Reale Abbazia del paese. La Diocesi di Nicosia ha momentaneamente disposto la chiusura dei locali interessati, ma il fenomeno, rilevato e documentato da un corteo di testimoni increduli ed emozionati, non ha smesso di attrarre fedeli, in pellegrinaggio verso le reliquie del santo, esposte all’interno dell’urna, su un altare dell’Abbazia.

Ad Agira si grida già al miracolo. Ognuno tende naturalmente ad attribuire al fatto una dimensione mistica, ma, in linea con tutti gli eventi considerati soprannaturali, c'è grande cautela da parte degli organi ecclesiastici sulla presunta "sudorazione". Fenomeno che, secondo quanto emerso nelle ultime ore, si sarebbe ripetuto più volte, ma del quale solo ieri sono state diffuse le prove, prodotte attraverso foto e video amatoriali. Intanto il vescovo di Nicosia, Salvatore Muratore, ha chiesto al parroco riserbo e cautela, ma ieri la notizia si è rapidamente propagata nella zona, attirando numerosi curiosi.

Un santo venuto da lontano

Il santo, di origini siriane e vissuto nel V secolo, nacque in Tracia e venne ordinato diacono all’età di ventuno anni. Successivamente all’arrivo a Roma, venne mandato ad Agira per sconfiggere le “forze del male”, ovvero il paganesimo, all’epoca ancora estremamente diffuso nella Sicilia centro orientale, e le insidie del maligno, tramite esorcismi. Lo spirito apostolico lo spinse a guidare gli uomini lungo la via della fede, per tutto il corso della sua vita, fino al momento in cui, il 12 maggio di un anno non meglio precisato che va dal 453 al 457, all’età di 63 anni, spirò proprio in territorio agirino.

Testimonianze e interpretazioni

Intanto prosegue il pellegrinaggio dei fedeli in Cattedrale, anche se la Curia raccomanda prudenza nell’attribuire al fenomeno un valore mistico, almeno finché non si concluderanno le dovute verifiche ed analisi, volte ad accertarne la natura.

Certamente si tratta di un fenomeno eccezionale e, in un certo senso, neanche tanto casuale dato il contesto. In un momento storico come quello attuale, infatti, dominato dalle polemiche sull’immigrazione clandestina, qualcuno ha persino pensato di associare il sudore di San Filippo alla sofferenza dei suoi connazionali, in una sorta di empatia ed immedesimazione.