"Casa Speranza" è una realtà di Catania, in Sicilia, che da diverso tempo lavora per dare ai gatti disabili la possibilità di essere curati e di trovare successivamente una famiglia.
"Casa Speranza" non è una onlus, la sua ideatrice, Paola Freni, è una ragazza comune che ha deciso di dare una seconda opportunità ai gatti più sfortunati. Blasting News l'ha intervistata in esclusiva per parlare del progetto.
L'intervista
Ciao Paola, come e quando nasce il tuo amore verso gli animali?
"Tutto nasce tanti anni fa. Avevo solo 17 anni quando mia madre mi spinse a fare del volontariato presso un rifugio che ospitava 450 mici . Se devo essere totalmente onesta, inizialmente, mi piacevano molto di più i cani. Erroneamente sostenevo che, a differenza dei gatti, i erano cani in grado di mostrare il proprio affetto e fedeltà a noi umani. Con questa esperienza invece, mi sono ricreduta. Questi piccoli esseri umani mi hanno dimostrato che non è affatto così. I gatti sono capaci di dare amore infinito. In questo posto ho avuto modo di capire la sofferenza di questi animali e di comprendere il dolore che stavano passando a causa del loro triste passato.
Traspariva dai loro occhi il dolore di vivere in un rifugio, le difficoltà e la paura di dover sopportare una vita da gatti randagi, di doversela cavare sempre da soli anche quando succedevano cose terribili sulla loro pelle".
"Casa Speranza" è un'oasi per i gassi. Ha preso forma davvero da pochissimo tempo, attiva anche su Instagram. Raccontacela e spiegaci qual è l'obbiettivo in questo luogo.
“Casa Speranza” nasce dalla necessità di avere un posto idoneo per quanto concerne l'accoglienza di gatti in difficoltà. Nella maggior parte dei casi, quando ci si ritrova difronte a un gatto in queste condizioni, l’unica scelta frequente è quella di farlo addormentare per sempre. Da questa realtà, nasce proprio “Casa Speranza”.
E come racconta il nome stesso, il nostro obbiettivo principale è quello di dare speranza a queste povere creature, di curarle e di approfondire la loro situazione clinica. “Casa Speranza” è una vera e propria oasi dove tutto è stato realizzato a misura per gatti non più autosufficienti. Qui da noi, una cura fondamentale e che usiamo sempre con tutti, è l’amore. Grazie a questo ingrediente speciale cerchiamo di far dimenticare a questi mici la loro sofferenza ed il dolore che hanno patito per strada".
Parlaci del giardino che hai creato e dedicato a Brave, una gatta dal manto bianco con una storia particolare.
"Brave è stata una gatta che, fin da subito, mi ha conquistato il cuore. E da quando se n’è andata mi ha lasciato una sofferenza enorme, ovvero quella di non essere riuscita a salvarla.
Purtroppo, siamo arrivati troppo tardi e il male si era già impossessato del suo corpicino. Brave aveva un carcinoma squamocellulare, ovvero un tumore che appartiene ai gatti dal manto bianco in quanto, albini. Spesso però si può riscontrare anche in altri gatti se quest’ultimi sono caratterizzati da chiazze di pelo, appunto, bianco. È però importante raccontare a coloro che leggeranno questa intervista che, se preso in tempo, il tumore squamocellulare può essere sconfitto. Si può intervenire chirurgicamente mediante l’asportazione delle parti interessante, ma esistono anche delle cure farmacologiche in supporto all’operazione. Una tra queste è l’elettrochemioterapia. La mia grande sofferenza è sapere che Brave poteva essere salvata se fossimo intervenuti tempestivamente, quando cioè il tumore era collocato all’inizio dell’orecchio.
Nella fattispecie di Brave, il carcinoma è appunto partito dall’orecchio fino ad arrivare a metà del cranio infiltrandosi nel cervello. Successivamente è arrivato anche alla mandibola. Gli oncologi che ci hanno seguito in questo cammino assieme, ci hanno comunicato che Brave si è ammalata almeno due o tre anni fa. Ed io mi chiedo: in questo lungo lasso di tempo, quante sono state le persone che hanno visto questa povera gatta in queste condizioni? Perché si sono voltate dall’altra parte? Più ci penso e più la rabbia sale. Brave, se fossimo intervenuti in tempo, poteva salvarsi. Hanno tutti deciso di guardare la sua enorme sofferenza senza però alzare un solo dito. Per cui, una cosa la voglio dire: attenzione ai gatti dal pelo bianco.
Sono molto delicati e fragili. È importante fare prevenzione ed agire tempestivamente. Va usata la protezione solare e non devono esporsi al sole nelle ore più calde della giornata. Qui in Sicilia il sole è molto forte e fa tanto caldo per buona parte dell’anno. Di conseguenza i nostri gatti randagi sono molto a rischio".
Tu ti occupi anche, e soprattutto, di gatti disabili. Come arrivano da te? Inoltre, perché gli adottanti sono così spaventati all'idea di accogliere nella propria casa un "micio speciale"?
"Le richieste d’aiuto arrivano quasi sempre dai cittadini. Quest’ultimi ritrovano questi mici per strada e non hanno idea di come fare e di come gestire la situazione. Se invece ci si rivolge ad un veterinario della zona le scelte proposte sono due: o la soppressione o “veditela tu”.
Di conseguenza, chiamano “Casa Speranza”. Noi cerchiamo sempre di aiutare qualsiasi persona che necessita del nostro aiuto. Visioniamo l’animale e proviamo a capire quale potrebbe essere il problema. Se possibile lo curiamo e gli doniamo quella serenità e quella dignità che probabilmente non ha mai avuto. È difficile riuscire a far adottare un micio disabile perché, nella maggior parte dei casi, si va incontro all’incontinenza. In questo caso è necessario provvedere manualmente alla spremitura della vescica e, va detto, è un impegno molto grande perché questo gesto va compiuto almeno due volte al giorno. In alcuni casi si arriva anche a quattro. Di conseguenza, non ci si può assentare troppe ore da casa e non tutti hanno la possibilità, o la voglia, di prendersi un incarico di questo tipo.
Tutto questo succede quando il gatto in questione ha subito dei danni neurologici e quindi il cervello non è più in grado di funzionare come invece dovrebbe. Fortunatamente però, ci sono delle famiglie meravigliose dal cuore grande che hanno capito la dolcezza di questi animali e quindi non si spaventano di tutto questo. Abbiamo adottanti sparsi in tutta Italia che hanno donato un futuro nuovo a queste sfortunate creature. Hanno deciso di accoglierli nonostante tutto e non si sono spaventati dalla loro disabilità. Ovviamente, questo per noi è molto importante. Quando facciamo partire un micio siamo doppiamente felici: per il nuovo futuro che lo attende e perché questo significa essere in grado di accoglierne un altro altrettanto bisognoso.
Uno va ed uno arriva, sostanzialmente. Se questo non succedesse, per noi diventerebbe impossibile accogliere a “Casa Speranza” nuovi esserini. Questo perché richiedono tempo, attenzioni e cure. Non siamo purtroppo in grado di prendere con noi un numero illimitato di gatti. Noi comunque ci facciamo in quattro e proviamo ad essere sempre presenti e a non voltarci mai dall’altra parte".
Un altro gatto che ha davvero colpito chi ti segue è Lazzaro, anch'esso disabile. Raccontaci la sua storia.
"Lazzaro è un super patatone che ha alle sue spalle un passato terribile. È stato aggredito da un cane che gli ha spezzato la colonna vertebrale e rotto una gamba. Quando venne recuperato il suo corpo era pieno di buchi e ovviamente volevano sopprimerlo.
Ci fu dunque chiesto aiuto e mia madre andò a prenderlo. Arrivò fortunatamente in tempo: gli stavano per praticare l’eutanasia. Non è stato un percorso facile ma, poco a poco, si è ripreso. Mia madre ogni giorno praticava su Lazzaro la fisioterapia alle gambe e, col tempo, ha ripreso a camminare mediante un’andatura spinale. I gatti sono creature meravigliose: nonostante la non sensibilità alle gambe, Lazzaro è riuscito, grazie alla sua enorme voglia di vivere, a camminare di nuovo. Nonostante le sue gambe non siano più sensibili, i muscoli addominali fanno sì che quest’ultime si portino avanti e quindi Lazzaro è tornato a camminare su quattro zampe anziché due. Inoltre, nella fattispecie di Lazzaro, l’andatura è particolare perché quando deambula poggia le zampe al contrario: anziché posare a terra i polpastrelli posa il dorso delle zampette.
Di conseguenza, rischia di bruciarsi a terra costantemente la parte interessata e per questo motivo dobbiamo proteggerlo con delle scarpette. Lazzaro è un micio fortissimo e la sua condizione non l’ha reso triste. Ma voglio dare uno spoiler: Lazzaro è stato adottato e col cuore in mano ti racconto che partirà il giorno 20. Abbiamo trovato per lui una mamma perfetta e che rispecchia tutte le caratteristiche di cui Lazzaro ha davvero bisogno. La signora in questione ha accudito un cane disabile per ben 21 anni e quindi conosce benissimo la tecnica della spremitura della vescica. La sua futura mamma sta già sistemando tutta la casa per lui in modo da farlo vivere il più serenamente possibile".
L'obbiettivo principale di "Casa Speranza" è cercare una casa per ogni singolo micio. Ma è anche altrettanto importante sensibilizzare le persone al rispetto verso gli animali. Come gestisci l'iter delle adozioni? Molti dei tuoi gatti trovano casa al nord. Parlaci di come funziona la staffetta.
"Mi occupo io anche di questo.
Prepariamo dei post per ogni singolo micio e poi li pubblichiamo nei nostri canali social. Riceviamo telefonate da tutta Italia ed questo è un bene. Ma la selezione è intransigente: ad ogni singolo gatto cerchiamo la giusta famiglia. È importante rispettare le esigenze degli adottanti ma soprattutto dei micini. L’iter inizia col pre-affido. Valutiamo le persone, dove andranno a vivere questi animali (la casa deve essere in sicurezza), se in casa sono presenti altri animali, se questi sono sterilizzati e la sicurezza economica della futura famiglia. Quest’ultimo punto può sembrare antipatico, ma oggettivamente parlando, un animale costa parecchio per cui è giusto comprendere fin da subito se l’adozione è fattibile o meno.
Valutiamo inoltre anche la disponibilità da parte degli adottanti di rimane in contatto nel tempo. Per noi è importante continuare ad avere loro notizie. Dopo averli prelevati dalla strada, sapere che stanno bene è per noi fonte di serenità. Se la situazione risulta idonea, si organizza il viaggio del micio mediante staffetta. Noi usiamo il servizio “Solo Miao”. Tutto questo però non prima di aver firmato un modulo di adozione dove ci si impegna a vita verso il gatto, nella buona e nella cattiva sorte".
Se stiamo passeggiando e si avvicina un gatto socievole e abituato al contatto umano, volerlo togliere dalla strada è un bene o un male? Qualcuno sostiene infatti che, togliere un animale dal proprio luogo, non sempre potrebbe giovargli. Cosa consigli?
"È vero, spesso togliere un animale dal luogo che conosce è sbagliato. Però va specificata un’altra cosa importante: se tale gesto ha come scopo una adozione casalinga, quindi un puro gesto d’amore, è giusto. Se invece, secondo me, lo si fa per portarlo in un rifugio e chiuderlo in una gabbia è meglio evitare. Io amo gli animali ma preservare la loro libertà ritengo sia un gesto altrettanto importante. Io raccolgo gli animali dalla strada solo se sono in una situazione di grosso pericolo, se hanno bisogno di cure o se hanno un handicap".