Apple potrebbe nei prossimi mesi perdere il suo prezioso assistente vocale Siri per colpa della sua rivale Samsung. Questa la clamorosa indiscrezione riportata oggi dal sito Channeleye. Come mai Siri non appartiene ad Apple? Per rispondere a questa domanda facciamo un passo indietro: Siri Inc. è stato creata da SRI International, un laboratorio di ricerca no-profit con sede in California che ha inoltre sviluppato molte altre tecnologie. La società Siri è stato poi comprata dalla Apple ad aprile del 2010, ma il motore di riconoscimento vocale è fornito dalla società Nuance Communications, società multinazionale che fornisce applicazioni vocali con sede in Massachusetts, Stati Uniti. Nel mese di giugno Samsung e Nuance Communications hanno iniziato serrate trattative per arrivare ad una fusione ma il piano è stato fortemente rallentato dalla complessità della trattativa. Negli ultimi giorni però la fusione ha ripreso vigore con possibile esito positivo a breve.

Samsung Vs Apple, sfida infinita:

Se Samsung riuscirà a comprare Nuance Communications, la società di Cupertino si troverà nei guai: sarebbe un danno enorme per Apple non poter più utilizzare Siri che come tutti sappiamo è parte integrante del business della Mela. Uno scenario devastante soprattutto perché sarebbe Samsung a vincere una delicata partita. La società coreana non vorrebbe comprare tutta Nuance Coimmunications perché l'operazione è troppo costosa ma le recenti cause giudiziarie tra i due colossi hanno inasprito le tensioni esistenti ed i rapporti non potrebbero essere più tesi. Probabile quindi che Samsung possa sferrare un colpo molto violento ad Apple.

Perché Apple non ha rilevato anche i diritti per la tecnologia di riconoscimento vocale quando ha comprato Siri? Perché a quanto pare, il ruolo di Nuance in tutta la vicenda è stato scoperto solo dopo che Apple aveva già acquistato Siri. Siri lo ricordiamo è un'applicazione che combina il riconoscimento vocale con il linguaggio naturale, una sorta di intelligenza artificiale che grazie a potenti algoritmi consente al software di comprendere non solo le parole ma anche le intenzioni del cliente.