Il territorio a nord del Mali rimane in costante stato di guerra. Un veicolo militare ciadiano, della forza di pace africana, appartenente alla seconda fase dell'operazione serval francese, e alle forze congiunte UN, lunedì 20 gennaio, è stato distrutto da un ordigno lungo la pista.
Non si sa ancora se fosse stato messo dalle forze francesi in una precedente operazione o se fosse un ordigno improvvisato collocato dalla resistenza terroristica salafita locale.
Il mezzo colpito era in missione di pattugliamento a circa 30 chilometri da Kidal, una zona molto calda e da sempre contesa fra terroristi salafiti e touareg, entrambi in lotta per la loro autonomia dal governo centrale.
Gli occupanti del veicolo sono stati soccorsi ancora vivi ma sono feriti seriamente, e si teme per la loro vita. Questo mese, nella stessa regione desertica vicino al confine algerino, altri due soldati ciadiani sono morti a seguito dello scontro a fuoco seguito dall'inseguimento di un gruppo di terroristi salafiti, che aveva attaccato il loro campo usando colpi di mortaio.
Per i francesi è iniziata la guerra da loro denominata "asimmetrica".
I terroristi non riuscendo a battere le forze francesi in campo aperto ora utilizzano tecniche di guerriglia: attaccano di soppiatto e fuggono subito dopo, e se le condizioni del terreno lo consentono, tendono imboscate agli inseguitori, massacrandoli. La prima fase dell'operazione serval francese è stata combattuta in territorio aperto, ed è stata un grande successo, ma questa seconda fare rischia di trasformarsi in un secondo Afghanistan.