Il governo mauritano tenta di cambiare l'immagine che ha di paese da evitare a tutti i costi dai turisti francesi. Con l'aiuto di agenzie viaggi nazionali fedeli al governo ha mobilitato le loro reti di clienti. Il governo mauritano ha accolto moltissimi visitatori per il IV Festival delle città antiche che si svolgeva in questi giorni ad Oualata, una città storica situata nell'estremo sud del paese, vicino al confine con il Mali.


Gli ospiti sono arrivati con un aereo speciale da Parigi, scortato dalla polizia, protetto dal cordone di sicurezza dell'esercito che di solito pattuglia nella regione. Tutti, ben informati o ignari, tutti hanno ignorato gli avvertimenti di pericolo ricevuti dall'ambasciata francese.


Le principali aree del deserto mauritano, sono molto amate dai viaggiatori, ma sono strettamente sconsigliate dal ministero degli affari esteri francese. Un veto che è seguito ad una serie di eventi tragici, che coinvolsero gli jihadisti del gruppo terroristico AQIM (Al Qaeda nel Maghreb islamico), tra il 24 dicembre 2007 e la fine del 2009, che ha fatto anche annullare il rally della Parigi-Dakar nel 2007 .


Per due anni, il governo mauritano ha supplicato la Francia di allentare il diritto di veto in alcune aree come l'Adrar e la città di Cinguetti, gioiello del patrimonio storico del paese e meta principale dei tour turistici internazionali. Per ora, le autorità francesi hanno fatto orecchie da mercante. 


La Mauritania ha compiuto sforzi immani per garantire la sicurezza sul territorio e respingere il nemico jihadista: completa ristrutturazione dell'esercito con risorse significative, monitoraggio degli imam, sensibilizzazione dell'opinione pubblica, cooperazione anti-terrorismo con i paesi vicini.


Non meno di 200 turisti, giornalisti e professionisti del turismo francesi hanno partecipato, dal 13 al 16 gennaio, alla quarta edizione del Festival delle antiche città di Oualata, nel sud-est della Mauritania. Un'iniziativa decisa nonostante la cartina della Mauritania sia stata colorata tutta di rosso dal ministero degli esteri francese.