La Corte di Cassazione ha confermato l'interdizione per due anni dai pubblici uffici di Silvio Berlusconi.

A nulla è servito il pressing mediatico organizzato dai suoi sostenitori, scesi in piazza a raccogliere firme per la concessione della grazia da parte del Presidente della Repubblica, e neanche l'intervento dello stesso Berlusconi che nei giorni scorsi aveva annunciato l'intenzione di presentarsi come capolista di Forza Italia.

Con la sentenza odierna, la Terza sessione Penale della Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna inflitta all'ex premier nell'ambito del processo Mediaset per frode fiscale.

Il processo Mediaset

L'interdizione, divenuta oggi definitiva, rappresenta la sentenza accessoria inflitta al patron di Mediaset in relazione alla condanna a 4 anni per frode fiscale pronunciata dalla Corte di Appello di Milano il 19 ottobre scorso. Anni ridotti a 1 grazie all'indulto.

La sentenza della Cassazione si è resa necessaria a seguito del ricorso, presentato dai legali di Berlusconi, contro i due anni di interdizione allora stabiliti.

Già la condanna per frode fiscale ne aveva determinato la decadenza da senatore in base alla legge Severino, ma l'incandidabilità era messa in dubbio dai legali del Cavaliere che avevano fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.

In base a questa sentenza, Berlusconi non solo dovrà rinunciare all'intenzione di candidarsi, ma non potrà neppure esercitare il diritto di voto.

L'ultimo atto del processo Mediaset si consumerà il prossimo 10 aprile, con la decisione del Tribunale di Sorveglianza stabilirà se Berlusconi dovrà scontare l'anno di pena con l'affidamento ai servizi sociali, come richiesto dai suoi legali, o agli arresti domiciliari.

Rimane l'unica speranza, per l'ex premier ed i suoi sostenitori, della concessione della grazia sollecitata con la raccolta di firme organizzata da Daniela Santanchè.

Una pressione mediatica alla quale il Presidente Napolitano ha oggi risposto, rivendicando alla sua funzione, al di là di qualsiasi pubblica sollecitazione, la decisione finale.