All'inizio la avvicinava con cortesie, gentilezze e carinerie. E questi gesti, però, si sono trasformati in un'attenzione molto particolare fino all'abuso sessuale su una minorenne. E tutto è andato così per abbastanza tempo, fino a quando una ragazzina minorenne non è riuscita a confessare in casa il proprio disagio scolastico, e poi alla fine quella particolare cosa che la maestra ha definito "simpatia".



La vittima si è fatta forza ed è riuscita a confessare gli abusi alla mamma, che ha poi esposto subito una denuncia; parliamo ormai di sei mesi fa.

Oggi, una professoressa 40enne di Roma, che insegnava in una scuola media dela quartiere Tuscolano, municipio VII, è stata rinviata a giudizio con l'accusa di abusi sessuali su minori.



L'insegnante dal canto suo si difende dicendo che non avrebbe commesso alcun abuso, ma solo di aver sempre provato una "normale simpatia" e sempre corrisposta. La decisione spetterà al gup Maria Paola Tomaselli nell'udienza fissata ad aprile.



Secondo infatti la ricostruzione e l'accusa degli inquirenti, quella che la professoressa della Tuscolana definisce "amicizia" era in realtà il frutto di una relazione fatta di abusi sessuali sulla ragazzina minorenne. La procura della Repubblica quindi ha rinviato a giudizio l'insegnante 40enne, che avrebbe abusato della ragazzina con le sue "morbose" attenzioni.

E' probabile che l'insegnante chieda un possibile patteggiamento della pena. La pena prevista per il reato di abuso sessuale su minori va dai sei a dodici anni di carcere.



Alla donna non è stata data nessuna disposizione cautelare.