Stavano andando a messa, come tutte le domeniche. E come milioni di loro coetanei nel mondo. Ma per loro un rituale settimanale, normale e fondamentale per la propria fede, si è trasformato in una tragedia. E fa ancora più rabbia sapere che erano tutti non più grandi di 6 anni e per di più frequentatori di una Parrocchia.

Parliamo di quanto accaduto ieri mattina in Colombia: un autobus che li portava verso una scuola religiosa a Fundacion, nel dipartimento di Magdalena, a nord della Colombia, ha preso fuoco.

Al suo interno c'erano l'autista e i bambini, tutti di età tra gli 1 e gli 8 anni. Si contano già 31 vittime e molti feriti gravi, di secondo e terzo grado. Alcuni di loro combattono tra la vita e la morte. L'autista risulta gravemente ferito.

Si sta ancora accertando la causa dell'incidente. Secondo la polizia per un guasto meccanico, il mezzo è esploso intorno a mezzogiorno e ha preso fuoco subito, dando poca possibilità ai viaggiatori di uscire da esso. I soccorritori hanno fatto il possibile, ma le operazioni prevalenti sono state quelle di recuperare i cadaveri già carbonizzati dei piccoli.

Ci sono però anche testimonianze controverse. Alcuni dicono di aver visto l'autista maneggiare una tanica di benzina prima di mettersi in viaggio. Va comunque anche accertato in che condizioni riversava il mezzo prima dell'incidente; se ad esempio era mantenuto con tutta la scrupolosità del caso oppure aveva già percorso tanti chilometri (vedi la tragedia nostrana avvenuta ad Avellino quasi due anni fa).

Nell'attesa della verità, se ci sarà, la Colombia e il mondo piangono 31 piccole vittime. Sperando che non se ne aggiungano altre.