'Abbiamo fatto cose terribili, sono responsabile di 40 omicidi', queste sono le agghiaccianti parole pronunciate dal collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza attraverso un collegamento audio/video a Milano, durante l'udienza del processo a Marcello Tutino, imputato per essere sospettato basista della strage di via Palestro, avvenuta il 27 luglio 1997. Il Pubblico Ministero Paolo Storari ha chiamato Spatuzza a testimoniare e durante la sua deposizione ha esternato frasi raccapriccianti, 'chiedo scusa a tutti i familiari delle vittime delle quali sono diretto responsabile', ha spiegato l'ex affiliato alla Famiglia del quartiere Brancaccio di Palermo.

Spatuzza è anche accusato del rapimento di Giuseppe Di Matteo che è figlio di un altro collaboratore, Santino Di Matteo che è stato ucciso dopo due anni di prigionia.

Spatuzza ha poi aggiunto che accusare Marcello Tutino è molto doloroso, ma ha puntualizzato che per lui è un onore essere stato chiamato a testimoniare, soprattutto per fare giustizia a favore dei familiari delle vittime. Nel maggio del 1993, partecipò con Giuseppe Barranca, Cosimo Lo Nigro e Francesco Giuliano a confezionare esplosivo all'interno di una casa fatiscente, sita in Corso dei Mille, messa loro a disposizione da Antonino Mangano.

Nel 2008 Gaspare Spatuzza diventa attivo collaboratore di giustizia e da allora ha fornito agli investigatori, preziose informazioni sugli esecutori materiali della strage di via Palestro, in particolare ha indicato che lui, insieme a molti altri mafiosi appartenenti alla sua organizzazione, partecipò ad una riunione per decidere i gruppi che dovevano agire a Roma e Milano e portare a buon fine gli attentati. Lui stesso partecipò attivamente al furto della famosa Fiat Uno che carica di esplosivo, fu utilizzata nell'attentato e poi si recò di nuovo nella capitale per preparare gli attentati alle chiese. La sua partecipazione ai vari attentati, è stata attiva e continua, dando un importante apporto alla cosca mafiosa per portare a termine la maggior parte delle stragi organizzate.