Ha ucciso a coltellate la moglie dopo averla picchiata, poi si è suicidato gettandosi dal balcone della sua abitazione, stringendo in braccio il figlio di appena un anno. E' successo nel tardo pomeriggio di ieri, 10 dicembre 2014, a Rapallo, sulla riviera ligure di levante, in via Lamarmora 25, al quinto e ultimo piano di un palazzo, a un centinaio di metri dalla stazione ferroviaria.

E' morto così Alessio Loddo, 37 anni, libero professionista, ma senza lavoro da alcuni anni, dopo una furiosa lite con sua moglie, Gisella Mazzoni, casalinga, sua coetanea.

"In quella casa era un litigio continuo", hanno affermato i vicini. Una famiglia apparentemente felice dunque quella dei Loddo, senza problemi economici, dato che venivano aiutati dai genitori, ma che in realtà nascondeva forti risentimenti e molta rabbia. E quella maledetta rabbia avrebbe spinto Alessio a compiere il folle gesto, dal momento che Gisella, dopo un paio d'anni di matrimonio, voleva separarsi e lui non lo accettava.

A novembre del 2013 avevano avuto un figlio, Francesco: il piccolo oggi avrebbe compiuto tredici mesi. L'omicidio-suicidio era stato annunciato con un sms inviato alla sorella: "La uccido poi uccido me stesso". Così ha fatto, con agghiacciante lucidità.

La dinamica della tragedia

In base alla ricostruzione degli inquirenti, dopo aver animatamente discusso con la donna e averla massacrata di pugni, Alessio l'avrebbe uccisa con due coltelli da cucina, colpendola per almeno sei volte. Dopo aver messo i coltelli nella lavastoviglie, l'uomo avrebbe atteso circa quaranta minuti prima di uccidersi. Ha probabilmente bevuto del liquore e infilato poi il bicchiere nella lavapiatti. Ha scritto a mano una lettera di addio, che è stata sequestrata dai carabinieri, e ha mandato un altro sms alla sorella.

Ed è a questo punto che Loddo avrebbe strappato il bambino dalla culla, che si trovava nella stanza accanto, e insieme a lui si sarebbe lanciato dal balcone. Un tonfo tremendo. Alessio è morto sul colpo, mentre il piccolo Francesco è morto poco dopo l'arrivo dei volontari della Croce Bianca, i quali hanno tentato invano di rianimarlo.

Gli inquirenti non hanno dubbi riguardo alla dinamica e alle cause della tragedia e per questo probabilmente non effettueranno alcuna autopsia sui corpi delle vittime. Secondo il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, "le colpe sono attribuibili con certezza".



Chi era davvero Alessio Loddo?

I pareri della gente su questa triste vicenda sono discordanti.

Gli amici di Gisella lo descrivono come un uomo violento: Alessio avrebbe già avuto alcune denunce per maltrattamenti ad altre donne. Secondo alcuni, il clima che si respirava nella loro casa era molto pesante, i due vivevano separati in casa, litigavano moltissimo e pare che Gisella avesse detto chiaramente al marito di andarsene via di casa. C'è chi dice anche che Alessio, circa un mese fa, abbia messo del narcotico nell'aperitivo della moglie, e da quel momento Gisella aveva deciso di interrompere la relazione.

La sorella di Alessio, Pierpaola Loddo, tenta invece di difenderlo: "Alessio era un bravo ragazzo, non è un violento e uno psicopatico". Secondo la donna, inoltre, Alessio non sarebbe mai stato denunciato per violenza. Con Gisella litigavano, come succede in tutte le coppie, ma poi la donna ha ammesso: "è vero che mio fratello non aveva accettato la separazione".