Nuove dichiarazioni arrivano da Edward Snowden, ex-analista della Nsa, famoso per aver divulgato i piani di sorveglianza massiva attuati dal governo americano,che ha creato un grande scandalo e anche dure prese di posizione da parte di alcuni paesi europei, vittime anche essi delle intercettazioni dell'agenzia. Secondo Snowden, uno dei progetti dei servizi segreti americani, era quello di dirottare il traffico degli smartphone equipaggiati con sistema operativo Android, sostituendosi ai market ufficiali di Samsung e Google, al fine di installare negli apparecchi delle applicazioni appositamente modificate, che gli avrebbero permesso il controllo a distanza delle conversazioni e dei flussi di dati telematici.
I dettagli dell'operazione, seppur diffusi solo in questi giorni, farebbero parte di un fascicolo più completo del 2012. Il progetto del Nsa, sfrutterebbe un sistema capace di individuare i telefoni intercettando le comunicazioni direttamente nelle infrastrutture internet, una volta "agganciati" i telefoni interessati, i tecnici dell'agenzia governativa sarebbero in grado di individuare le connessioni con i market store Samsung e Google, installando sugli smartphone specifiche applicazioni modificate, in grado di intercettare tutte le chiamate successive.
Le rivelazioni sono state pubblicate sul sito internet "The Interceptor", nel momento in cui in America è in corso un appassionato dibattito sulla violazione della privacy, da parte delle agenzie governative.
L'associazione no-profit Wikipedia Foundation ha sporto denuncia contro la Nsa per aver violato la privacy di milioni di cittadini americani. Le più grandi aziende della Silicon Valley, tra cui Apple e Google, hanno inviato una lettera all'attenzione del presidente americano Barak Obama, attraverso la quale criticano duramente le richieste del governo, il quale chiede agli operatori del mercato di inserire delle "Backdoor", in pratica delle porte telematiche attraverso le quali le agenzie di sicurezza possono accedere ai contenuti dei dispositivi mobili.
Secondo gli intestatari della missiva, la politica del governo americano, indebolisce ulteriormente la sicurezza dei dispositivi mobili e dei suoi contenuti, poiché favorisce le azioni degli hacker e dei pirati informatici, che potrebbero sfruttare le stesse porte per carpire dati sensibili e arrecare ingenti danni alle imprese e ai privati.
Jeremi Gilulla, della Electronic Frontier Foundation, dichiara che non esiste un sistema che consente di installare delle backdoor nei dispositivi senza che le stesse possano essere sfruttate dai pirati informatici.