I casi di scabbia individuati tra le centinaia di migranti bloccati nelle stazioni di Milano Centrale e Roma Tiburtina hanno fatto nascere una vera e propria psicosi collettiva da epidemia di fronte alla quale il Ministero della Salute ha deciso di intervenite con una nota tesa a ridimensionare gli eventi sui quali, evidentemente, si inseriscono le speculazioni politiche di chi cerca di trarre vantaggio dalle paure della popolazione.

La nota del Ministero della Salute sui casi di scabbia tra i migranti: 'Una patologia banale'.

Quella della scabbia è 'una patologia banale'. E' questo il senso della dichiarazione del Direttore Generale del Ministero della Salute, Ranieri Guerra, che nel corso di un incontro con la stampa, ha fatto il punto sulla situazione sanitaria connessa al fenomeno della migrazione, in particolare sui casi di scabbia riferiti negli ultimi giorni dai media.

I casi di scabbia riscontrati nel 2015 tra gli immigrati, fa sapere Guerra, sono circa il 10% del totale (4.700 casi su 46.000 sbarchi).

Una percentuale che non giustifica gli allarmi di epidemia, anche perché si tratta di una 'patologia banale' di tipo dermatologico, generata dalle condizioni igieniche insufficienti nelle quali si svolge il viaggio dei profughi, e facilmente curabile con una sola somministrazione di pillole e pomate di basso costo. Solo nei casi più gravi può essere necessaria una seconda somministrazione. Una patologia, quella della scabbia, dalla quale, tra l'altro, il nostro paese non è immune, dal momento che si verificano, tra i nostri connazionali, mediamente 6.000 casi l'anno.

Nulla di cui preoccuparsi, quindi, secondo il Ministero della Salute che lancia invece l'allarme sull'esiguità di personale medico dedicato al controllo sanitario dei migranti: 30 medici, dislocati principalmente in Sicilia, che tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 sono stati chiamare a verificare le condizioni sanitari di circa 200 mila immigrati.

La situazione degli immigrati nelle stazioni di Milano Centrale e Roma Tiburtina.

Nella stazione di Milano Centrale, intanto, il mezzanino nel quale si ammassavano centinaia di somali ed eritrei respinti alle frontiere con l'Europa, è stato sgomberato dopo il sopralluogo effettuato dal sindaco Giuliano Pisapia.

I profughi sono stati sistemati per la prima accoglienza in due temporary shopping in plexiglass vuoti, in attesa che vengano predisposti altri locali all'interno della stazione che dovrebbero essere pronti per giovedì 18 giugno.

Analoga situazione di tensione si registra alla stazione Tiburtina di Roma, dove i profughi sgomberati saranno accolti in una tendopoli attrezzata con un presidio medico, letti bagni chimici e un punto di distribuzione pasti.