Ben altro naufragio si è verificato oggi a Bruxelles. Non di uomini ma di un progetto di comunione di uomini. Erano lacrime di coccodrillo quelle dei capi di stato riuniti in un vertice straordinario a Bruxelles il 23 aprile scorso, quando piangevano le 500 vittime dell'ennesimo naufragio nel Mare Nostrum. Il piano di Jean Claude Juncker sull'immigrazione non ce l'ha fatta alla conta degli aderenti. 12 su 28 Paesi hanno declinato l'impegno alla solidarietà. La faccenda della distribuzione delle quote dei migranti tra gli Stati non viene proprio digerita. La speranza era che l'ostilità potesse rientrare per il vertice del 25 giugno e trasformarsi in maggiore disponibilità. Ma sembra che non ci siano le condizioni per una ridefinizione dell'accordo nei termini dello schema temporaneo di Juncker. Per adesso il massimo che si è potuto ottenere è l'accoglienza su base volontaria e secondo quote volontarie. Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca si sono sfilate grazie ad una clausola. Le Repubbliche Baltiche mandando avanti Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, si dichiarano insoddisfatte per l'eccessiva attenzione che si sta riservando al Mediterraneo. Berlino e Parigi per giustificare il loro rifiuto hanno contestato i parametri per la perequazione dei migranti come Pil, livello di disoccupazione, percentuale di migranti già ospitati. La Lettonia ha sollecitato ad avanzare nuove proposte. Il governo italiano non molla sperando di far giungere il messaggio che l'accoglienza di migranti non può essere solo affare italiano. L'orizzonte che l'esecutivo si è posto è luglio, quando spera si sia effettuato il trasferimento di 26 mila migranti dall'Italia.
Un'altra Esposizione universale
Sotto il logo di Expo un'altra mostra si offre gratuitamente, senza pagare il biglietto, agli occhi dei visitatori che passano per la stazione di Milano che nelle ultime ore è diventata un serbatoio di uomini di razze diverse e lo stesso destino. Sono ammassati ovunque. Si ritraggono di fronte ai volontari che tentano di mettere ordine per conto del comune. Si cerca di normalizzare il meccanismo dell'accoglienza dando priorità ai bambini e alle donne, mentre i maschi adulti restano esclusi. Si lavora all'allestimento di nuovi centri mentre è stato attivato anche il servizio di tutela sanitaria dopo che sono stati rilevati alcuni casi di scabbia in metà dei giovani visitati. Hanno paura che la polizia prenda loro le impronte digitali inchiodandoli in Italia secondo quanto stabilito dal Trattato di Dublino. L'Italia dovrebbe essere solo il trampolino di lancio come dimostra che si sono accalcati in luogo simbolico della partenza, la stazione. Oltre che da un punto di vista dell'emergenza sociale, la situazione preoccupa anche perché se riuscisse la traversata di questi verso nord, Germania, Francia e Austria rinserrerebbero le file ripristinando i controlli alla frontiera e chiudendo alla circolazione libera di uomini che ricadrebbero tutti sulle spalle dell'Italia.