"Sono disperata, mi hanno distrutto" sarebbero queste le parole con cui Martina Levato avrebbe commentato la decisione transitoria della Procura dei Minori di allontanarla dal suo bambino subito dopo la nascita, avvenuta presso la clinica Mangiagalli di Milano la notte dello scorso 14 agosto. A riferirle il legale della ragazza, l'avvocato Stefano De Cesare.
È attesa per oggi la decisione del Tribunale dei Minori, dopo la riunione della camera di consiglio fissata in giornata e che dovrà decidere se il neonato verrà dato in adozione.
Numerose le polemiche nei giorni scorsi, specie nei confronti del PM Fiorillo che si è difesa affermando di aver assunto tale decisione nell'esclusiva tutela del minore: "“Qualunque scelta fa male”, ha commentato, “specie in un caso come questo, ma la situazione sarebbe stata peggiore nel caso di un allontanamento successivo del bimbo dopo l’incontro con la madre su decisione del tribunale”
Martina Levato nel frattempo ha ufficialmente riconosciuto il figlio, dandogli il nome di Achille. Dovrebbe farlo anche nei prossimi giorni il padre Alexander Boettcher, al momento nel carcere di San Vittore per la condanna a 14 anni per i noti fatti che lo vedono coinvolto con la compagna.
Alla clinica Mangiagalli si è presentato anche il PM di Milano Marcello Musso, titolare dell'inchiesta che ha portato all'arresto dei due genitori, portando in dono al piccolo nato da poco un paio di scarpette bianche accompagnate da un biglietto: Ad Achille, con infinita tenerezza per un lungo cammino". Fermato poi dai cronisti fuori dalla clinica ha raccontato: "È un bambino bellissimo, è andato tutto bene, è importante che il parto sia avvenuto alla Mangiagalli dove è stato curato al meglio"
Sulla vicenda ha preso posizione in queste ore anche Don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus chiedendo a gran voce che la Levato possa riottenere la custodia del figlio: “Credo che il giudice abbia preferito lavarsi le mani e applicare le normali procedure”, ha scritto don Mazzi su Famiglia Cristiana online.
“Io sarò il solito fuori di testa, ma insisto ancora una volta nel chiedere che Martina tenga il frutto dei suoi nove mesi, pronto ad accettarla sempre in una delle mie comunità per mamme e bambini”.
Rimaniamo quindi in attesa della decisione del Tribunale, certi che qualunque sia farà in ogni caso ancora discutere.