Ucciso a colpi di machete nella sua abitazione, a Dacca, la capitale del Bangladesh. Niloy Chakrabarti, un noto blogger più conosciuto come Niloy Neel, era stato minacciato di morte più volte e aveva richiesto la protezione della polizia, ma il suo appello e i suoi timori, raccontati anche al quotidiano inglese “The Guardian”. Ma non era stato preso sul serio. Secondo il “Guardian” la polizia locale non ha dichiarato nulla  sulla mancata richiesta di difesa da parte del giovane scrittore minacciato  recentemente per le sue critiche sulla condizione delle donne e delle minoranze religiose, tra cui l'oppressione degli induisti in Bangladesh.

"Colpa dei fondamentalisti"

E' stata la rete di blogger e attivisti "Mukto Kona" che fa capo a Imran H Sarker, a dichiarare che Niloy Chakrabarti era finito nei guai a causa di alcune critiche ad alcuni gruppi di fondamentalisti islamici, che da tempo lo avevano minacciato di morte. La polizia, però, non si è sbilanciata, ma appare quasi certo, anche per il modus operandi, che che quest'ultimo sia una scia di sangue collegata ad altre morti. Secondo quanto ricostruito Niloy Chakrabarti è stato ucciso da un gruppo di sei persone che si è introdotto nel suo appartamento con la scusa di cercare una stanza in affitto.

E' stato letteralmente macellato a colpi di machete.Niloy Chakrabarti è il quarto blogger ucciso da febbraio.

Ucciso sul Risciò

Il primo  è stato Avijit Roy, di origini americane, la cui morte ha provocato indignazione in tutto il mondo. Anche Roy, 42anni, conosciuto come un blogger ateo specializzato nel settore della scienza, è stato ucciso a colpi di machete mentre era a bordo di un risciò assieme a sua moglie. E' morto durante il trasporto in ospedale, mentre sua moglie, ferita, ha perso un dito della mano. Secondo quanto dichiarato dal padre, prima di essere ucciso lo scorso febbraio Roy aveva ricevuto numerose minacce per quanto scritto.

Ucciso per post satirici

Dopo poche settimane, sempre a colpi di machete, è stato ucciso Washiqur Rahman, anche lui ateo, iscritto a 8 pagine facebook anti-islamiche, dove solitamente scriveva post satirici contro i fondamentalisti.

Washiqur Rahman, anche lui di Dacca, era stato minacciato più volte dal suo aggressore, che poi è stato arrestato assieme al suo complice.

Ucciso tra la folla

Risaleva al 12 maggio l'ultima vittima. Decapitata, anche questa volta, a colpi di machete mentre era in strada. Ananta Bijoy Das, 33 anni banchiere, era anche editore di un giornale razionalista. Il suo omicida è riuscito a fuggire tra la folla e non è stato ancora individuato.

"Seminano paura"

Il Bangladesh è un paese islamico. Circa il 90 percento dei 160 milioni di abitanti è musulmano. Attualmente sono 150 gli scrittori che sono stati minacciati di morte, tanto che Amnesty International ha chiesto al governo di Dacca di intervenire su questa emergenza.

Il responsabile del Sud Est asiatico dell'ong David Griffiths ha aggiunto che si tratta di una situazione "inaccettabile. e chein questo modo si sta seminando paura per raggelare la libertà di parola".