Riflettori puntati ancora oggi su Santa Croce Camerina, il piccolo centro siciliano in provincia di Ragusa teatro dell'infanticidio di Loris Stival, 8 anni, ucciso lo scorso 29 novembre, probabilmente dalla madre, Veronica Panarello, 27 anni, che dal carcere di Agrigento continua a reclamare la sua innocenza. La donna - a cui non credono il marito, il gip di Ragusa, i giudici del riesame di Catania, quelli della Cassazione - oggi 7 agosto dovrebbe andare a fare visita alla tomba del figlio scortata dai poliziotti penitenziari. Blindatissimo il cimitero di Santa Croce Camerina.
Loris Stival, la madre torna a Santa Croce Camerina per pregare sulla tomba del piccolo
Sul posto grande dispiegamento di forze dell'ordine. E' la prima volta che la mamma visita la tomba del piccolo ucciso il 29 novembre 2014 quando fu soffocato con delle fascette di plastica e poi fu abbandonato, nel tentativo farne scomparire il cadavere, in un torrente nella zona del vecchio Mulino. Oggi, davanti e dentro il cimitero di Santa Croce Camerina ci sono decine di agenti della polizia di Stato, militari dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, oltre alla polizia penitenziaria e agli uomini della protezione civile che sin da stamane attendono l'arrivo del furgone blindato all'interno del quale arriverà la presunta infanticida prelevata dal carcere agrigentino di contrada Petrusa.
Folla di curiosi, giornalisti e forze dell'ordine al cimitero per l'arrivo di Veronica Panarello
Oltre a giornalisti, fotografi e operatori di ripresa, mentre davanti al cimitero si sta abbattendo una violenta pioggia, ci sono anche diverse persone. Veronica Panarello non potrà comunque interloquire né con i familiari né con i cronisti.
Intanto, a cinquecento metri dall'ingresso del cimitero, c'è una specie di "blocco anticuriosi" delle forze dell'ordine. A disporre a prima visita della donna alla tomba del figlio è stato il gip del tribunale di Ragusa, Andrea Maggioni, lo stesso che lo scorso 8 dicembre, nove giorni dopo il delitto del piccolo Loris Stival, firmò la misura cautelare in carcere nei confronti della mamma presunta infanticida di Santa Croce Camerina.
Dopo aver pregato sulla tomba del figlio, la donna tornerà dietro le sbarre nella casa circondariale di Agrgento dove, come in molte altri isituti .penitenziari italiani, si registra una situazione di sovraffollamento che ha spinto diverse associazioni a sollecitare più volte provvedimenti di clemenza come amnistia e indulto, che in ogni caso non vengono estesi a chi si macchia di reati gravi come l'omicidio, le violenze sui minori, l'associazione mafiosa o terroristica.