Vincenzo Bigoni, 77 anni, ha accettato di farsi intervistare dallo staff della nota rivista settimanale Giallo, per dare il suo contributo alla risoluzione del caso di Yara Gambirasio. Il signor Bigoni, in gioventù, conobbe Giuseppe Guerinoni, il padre biologico di Massimo Giuseppe Bossetti (45 anni) il muratore residente a Mapello, accusato di aver ucciso a Chignolo d'Isola la giovane Yara (13 anni al momento della morte) nel Novembre del 2010.
Due anni fa, Vincenzo fece una dichiarazione importate ai carabinieri, riguardo una confidenza che il Guerinoni gli avrebbe fatto molti anni prima, una confidenza che ha ribadito anche di recente. Giuseppe, quando era ancora in vita, avrebbe confessato di aver messo incinta una ragazza di Rovetta, questa ragazza altri non è che Ester Arzuffi (67 anni oggi), la mamma di Massimo Bossetti.
Madre e figlio: bugiardi incalliti?
Riguardo la Arzuffi, ecco cosa ha dichiarato il signor Bigoni: "Non è vero che andavo a prenderla a casa, come ha dichiarato varie volte negli interrogatori, mi usa per difendere sè stessa".
L'uomo fu amico e collega di Guerinoni in gioventù, ma non si ricorda affatto di Ester Arzuffi ed ha dichiarato di non averla mai accompagnata al lavoro. Ha infatti detto: "Se fosse stato così, non avrei problemi a dichiararlo ... Vorrei guardarla in faccia e chiederlè perchè dica questo". La Arzuffi, oramai è provato, intrattenne un rapporto clandestino con Guerinoni, da cui nacque Massimo Giuseppe Bossetti. Nonostante tutto, la donna continua a negare. Ester ha sempre dichiarato che Guerinoni la portasse sì al lavoro, ma sempre in compagnia di Bigoni. Il vero padre di Bossetti abitava a Clusone, in provincia di Bergamo, e neanche a farlo apposta, a pochi passi dalla sua abitazione c'era quella della Arzuffi.
Guerinoni era un conducente di pullman, lo stesso che la donna prendeva per andare al lavoro.
Bigoni, le sue dichiarazioni sono comprovate
L'intervista è andata avanti e l'uomo ha continuato dicendo: "Ho già detto tutto quello che sapevo agli inquirenti ... Giuseppe si confidava con me". Ricapitolando dunque, Vincenzo e Giuseppe erano amici e colleghi e quest'ultimo confidò al primo di aver messo incinta una ragazza. Quando iniziò l'inchiesta su Yara, Bigoni riferì di questa confidenza ai carabinieri. Si spera che la sua coraggiosa testimonianza dia un valido contributo alla risoluzione di un caso vergognoso e depravato, un caso che vede, a suo malgrado, come protagonista, una ragazzina innocente barbaramente uccisa (probabilmente per un tentativo di stupro andato male), il cui cadavere fu ritrovato abbandonato, alla mercè degli animali e delle intemperie, 3 mesi dopo l'omicidio.