Siamo sulle colline di Castellinaldo d’Alba, provincia di Cuneo. Come nelle migliori tradizioni contadine nel mese di settembre, alcuni amici di Battista Battaglino, decidono di aiutare con la raccolta dell'uva, uva che il pensionato utilizza per produrre il vino da consumare in casa o, appunto, con gli amici. Semplici gesti di mutuo rispetto per la terra, per l’amicizia e per i valori tramandati di generazione in generazione.

Gesti che diventano regole sacre nel mondo agreste.

Circondati dai carabinieri 

Mercoledì pomeriggio, mentre il gruppetto di sei persone si avviava alla tradizionale vendemmia, si sono visti circondati dagli ufficiali dell’Ispettorato del lavoro e dai carabinieri che, dopo l’ispezione presso la proprietà del signor Battista, non più di un ettaro di vigna, hanno scritto un verbale di denuncia di lavoro nero.

"Abbiamo scoperto il giorno dopo dalla Coldiretti, della sanzione: 3.900 euro per ogni persona. Quando hanno terminato di scrivere il verbale, hanno detto che potevamo continuare la vendemmia. Non ci hanno parlato subito della multa. L’unica cosa che volevo fare era stare in compagnia dei nostri amici e ringraziarli con una cena. Assurdo. La mia prima reazione è stata quella dire basta, mollo tutto. Adesso però vedrò cosa posso fare", ha affermato a La Stampa il pensionato. 

La multa per Battista Battaglino è di 19.500 euro, 3.900 per ognuno dei tre compagni di sventura e per i due coniugi.

Gli amici ancora increduli per l’accaduto lo difendono, dichiarando ancora a La Stampa: "Qui la gente, si spacca la schiena tra le vigne, su queste colline. In campagna si fa così, ci si dà una mano l'un l'altro, noi cercavamo soltanto di aiutare un amico. Battista è una persona semplice, che vendemmia con gli stessi mezzi di tanti anni fa".

Lo stesso sindaco G. Molino è amareggiato:  "È assurdo che il signor Battista, che manda avanti questi pochi filari da solo con grandi sacrifici, venga additato come evasore. Sono terreni del padre che cura con metodi vecchi, quelli di una volta. Non ha i mezzi più moderni per coltivare e raccogliere, tutto viene fatto a mano. È assurdo che debba pagare una multa del genere".

L’indignazione è quella dell’intero territorio e dopo la multa al pensionato cuneese ci si augura che il ministero ammetta l’errore da parte delle autorità.

Gli imprenditori vivono questo genere di situazioni quasi ogni giorno. La vicenda del signor Battaglino, non è un caso isolato. Ci sono, ad esempio, casi di artigiani e commercianti multati per aver tenuto in negozio i figli o la moglie.

La lotta al lavoro nero è certamente giusta, ma la burocrazia in Italia resta un grosso problema. Viene spontaneo domandarsi se l’ispettorato, i carabinieri e chi di dovere, avessero sempre ben presente, oltre alla legge da applicare, anche quella del buon senso. È giusto combattere lo sfruttamento, ma serve una briciola di giudizio, un po’ di criterio e soprattutto umiltà e coscienza.

Intanto, domani (mercoledì 30 settembre) il pensionato dovrà presentarsi di fronte agli ispettori.