Il caso di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, vent'anni la prima e ventuno la seconda, ha diviso il paese. Le due volontarie italiane operanti in Siria, furono sequestrate nel nord del paese alla fine di luglio, per essere poi liberate dopo quasi sei mesi, nel gennaio di quest'anno. Si è anche parlato del pagamento di un riscatto, pari a dodici milioni di euro. Smentito però dal Governo.

L'opinione pubblica italiana si divise, tra chi ha accusato le due di essere state imprudenti e finte eroine viziate e chi invece ha lodato il loro impegno umanitario. Ma soprattutto, a far discutere è stato il presunto pagamento di un riscatto, con Salvini che parlò di vergogna se fosse stato confermato, mentre Saviano accusava gli italiani tramite il suo profilo Facebook di non essere più in grado di sognare un mondo di pace. Sostenendo dunque le due ragazze. A distanza di oltre otto mesi dal loro rilascio arriva dalla Siria una voce, anche autorevole, che asserisce che per il loro rilascio sia davvero stato pagato un riscatto, pari a undici milioni di euro.

Vediamo i particolari.

Pagamento ricostruito tramite una condanna

A dirlo fonti giudiziarie provenienti dalla devastata capitale siriana Aleppo. Secondo queste, una delle persone coinvolte nel negoziato è stata condannata per aver preso circa metà dell'importo del riscatto pagato. Questa persona è Hussam Atrash, molto attivo nella guerra civile siriana che ormai ha assunto tinte drammatiche (l'approdo in massa dei siriani in Europa ne è la prova) e capo del gruppo Ansar al Islam. A condannarlo il "tribunale islamico" del movimento Nureddin Zenki, tra le milizie coinvolte nel sequestro. Tale condanna sarebbe stata sancita lo scorso due ottobre dal tribunale Qasimiya. Atrash sarebbe colpevole di essersi tenuto per sé cinque dei dodici milioni e mezzo di dollari, equivalenti dunque proprio a poco più di undici milioni di euro.

Il resto della cifra se lo sarebbero spartiti gli altri signori della guerra in corso. Ora è tutto da verificare, ma una conferma metterebbe in serio imbarazzo la Farnesina, che ha continuato a negare ogni pagamento di riscatto.