Continuano al 23 novembre 2015 le indagini sulla morte dei giovani Trifone Ragone e Teresa Costanza, caduti in un agguato mentre erano in auto nel parcheggio di una palestra, sotto i colpi di qualcuno che verosimilmente conosceva bene le loro abitudini. Potrebbe essere il cellulare di Trifone Ragone quello rinvenuto nel fondo del laghetto di San Valentino a Pordenone accanto alla pistola che ha ucciso la coppia: è questa la novità degli ultimi giorni, il cui rilievo a fini investigativi è ancora in fase di valutazione.

Per la cronaca furono i sommozzatori dei Ris a individuare la Beretta, facendo fare alle indagini un passo in avanti molto netto.

Il cellulare

Oltre all'arma da fuoco fu rinvenuto un vecchio telefono della Samsung. Secondo quanto affermano i coinquilini del militare coinvolto nelle indagini, Giosuè Ruotolo, Trifone aveva nella sua disponibilità un iPhone e un vecchio telefonino Samsung. Se fosse proprio il cellulare di Trifone perché l'assassino lo avrebbe gettato in acqua? Forse per cancellare prove scomode come messaggi o foto compromettenti? È un ipotesi che sarà certamente valutata. Serve però tempo per effettuare le analisi e resta da appurare, al 23 novembre 2015, se davvero quel telefonino era del bel soldato.

Importantissimo sarà poi analizzare l'impronta digitale isolata su un bossolo trovato nella canna della pistola.

Erano felici

La coppia formata dai trentenni Trifone e Teresa era molto conosciuta nella zona anche per la passione per i locali notturni. Teresa aveva un impiego presso un'Assicurazione. Trifone era un soldato con una grande passione per lo sport e in particolare per il culturismo. Era una coppia piena di vita che da qualche tempo aveva deciso di convivere per gettare le basi per una famiglia. Quello che resta da capire è il movente del duplice delitto: la chiave di lettura della triste vicenda è tutta nelle motivazioni che hanno spinto il killer a progettare l'agguato mortale. Per restare aggiornati potete cliccare sul pulsante "segui" in alto, vicino al mio nome.