Nell'ultima puntata del noto programma Mediaset Quarto grado del 12 Febbraio, i giornalisti Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi sono tornati ad occuparsi del caso di Marco Vannini (20 anni al momento della morte). Marco, è d'uopo ricordarlo, morì la notte del 17 Maggio 2015 a causa di un colpo di pistola, sparato dal suocero Antonio Ciontoli (49). Se i soccorsi fossero arrivati in tempo, il ragazzo avrebbe potuto salvarsi.
La trasmissione di Rete 4 ha raccolto ultimamente, alcune testimonianze dei vicini di casa Ciontoli (Marco è stato ferito mortalmente nella villetta della fidanzata a Ladispoli). I vicini in questione avrebbero sentito alcune "strane voci" provenienti da quella casa quella maledetta sera del 17 Maggio. Quì di seguito un breve resoconto di quanto appurato dagli inviati di Quarto Grado.
Strane voci e rumori provenienti da villa Ciontoli
Una vicina di casa della famiglia Ciontoli, ha dichiarato che la sera del 17 Maggio 2015, intorno alle ore 23:00-23:10, avrebbe sentito Martina, la fidanzata di Marco, molto arrabbiata, che diceva al padre Antonio: "Lo vedi?
Lo vedi papà?". La signora ha detto di essere certa degli orari, in quanto avrebbe guardato continuamente l'orologio, poichè aveva deciso di andare a letto. In seguito, verso le 23:20-23:30, la donna sentì un forte rumore, come un oggetto di cristallo che si rompeva. In seguito alcuni minuti di silenzio, poi un forte urlo maschile, di un ragazzo (probabilmente Marco). La vicina di casa avrebbe inoltre avvertito un'altra voce maschile che cercava di tranquillizzare il giovane che urlava. Tale voce diceva: "E' tutto a a posto, non ti preoccupare". La donna ha confermato che a rassicurare il giovane disperato era Antonio Ciontoli. Ha inoltre aggiunto che tra il primo botto e l'arrivo del 118, trascorse circa un'ora, Marco, in questo torno di tempo, avrebbe urlato continuamente, con qualche breve pausa.
La signora parla di urla di dolore disumane.
La presenza di persone non identificate
E' stata inoltre intervistata la figlia della vicina di casa dei Ciontoli, la quale ha dato ulteriori informazioni circa quanto avvenuto quella sera di quasi un anno fa. La donna ha affermato di aver sentito delle persone non identificate all'interno dell'abitazione dei Ciontoli, che scendevano per le scale. In seguito la voce di un ragazzo che chiedeva aiuto gridando a squarciagola. Poco dopo, la donna avvertì la stessa voce maschile gridare di nuovo, chiedendo il perdono di Martina. Quest'ultima avrebbe risposto al ragazzo: "Tutto a posto". In seguito, l'intervistata ha ammesso di aver sentito altre due voci (sempre maschili) ripetere la frase precedente: "Tutto a posto". Alla fine un'altra voce, non quella di Martina o di sua madre, ma di una donna diversa, ha confermato la donna, che diceva: "Guarda che hai combinato, mi fai sbratta' ".