La Cnn si è messa in contatto con una delle persone che - come effetto collaterale del caso Regeni - si è vista portare via non solo il marito, ma anche il padre e un fratello, tutti individuati come facenti parte del famoso commando che avrebbe rapito e ucciso Giulio Regeni, per poi tenerne i documenti gelosamente custoditi in casa. I tre - rapinatori di stranieri per le strade del Cairo - sarebbero stati uccisi a sangue freddo, denuncia la ragazza.
Contro quanto rivelato dalla Reuters circa la cattura di Regeni - finito quasi subito nelle mani dei servizi - l’ambasciatore Salah Adel Sadeq, presidente dell’Organismo generale dell’informazione, avrebbe già ribadito che "non c’è tolleranza per i media che pubblicano notizie sbagliate". L'ambasciatore si sarebbe poi messo in contatto con l'ufficio locale della Reuters per sapere chi sono le "gole profonde" che avrebbero rivelato all'agenzia internazionale quanto successo il 25 gennaio nella capitale egiziana.
Appena tre settimane fa la madre di Regeni, in conferenza stampa, annunciava che avrebbe mostrato le foto del corpo martoriato del figlio se le autorità egiziane non avessero iniziato seriamente a collaborare con quelle italiane su quanto successo al figlio Giulio.