Per la Procura di Giza Giulio Regeni è stato torturato, andando così incontro a una morte lenta e dolorosa. Ma Giulio Regeni era molto più di un corpo lasciato a lato di una strada egiziana, a metà tra la capitale egiziana e Alessandria. Nato a Fiumicello, in Friuli Venezia Giulia, 28 anni fa, Regeni era un ricercatore dell'Università di Cambridge, arrivato al Cairo per osservatore e raccontare i movimenti operai e sindacali faccia a faccia con l'Egitto di al-Sisi. Dopo la rivolta del 2011 e il golpe militare del 2013.
Nel 2000 era stato eletto Sindaco dei ragazzi del suo paese.
A 17 anni, poi, un periodo di studio in New Mexico e infine l'università in Inghilterra, gli studi, i successi accademici, i premi. Il dottorato, che lo aveva portato in un paese affascinante. Stava perfezionando l'arabo per proseguire al meglio i suoi studi, da tempo focalizzati sul Medio Oriente. Studi che spesso finivano sintetizzati in articoli di analisi inviati, tra gli altri, anche al Manifesto.
E' scomparso il 25 gennaio, giorno in cui cadeva il quinto anniversario della rivolta egiziana. I media avevano parlato di uno straniero arrestato. Il suo corpo è stato ritrovato nove giorni dopo.