Negli scorsi giorni le cronache italiane relative ai femminicidi sono apparse quasi dei terribili bollettini di guerra. La storia di Sara di Pietrantonio, bruciata viva dall'ex fidanzato, ha colpito come un pugno allo stomaco tutti gli italiani. Dopo sole poche ore si sono aggiunti altri terribili casi di uccisione ai danni delle donne, "colpevoli" secondo uomini vili e disturbati di averli abbandonati.
Ci sono però anche messaggi positivi che colpiscono altrettanto forte ma al cuore. Questi messaggi passano attraverso la musica. E' per questo che la data del 19 settembre all'Arena di Verona è da segnarsi sul calendario. In quel giorno Loredana Bertè e le sue "amiche", cioè le altre donne dello spettacolo, canteranno no alla violenza contro le donne.
La forza della musica può cambiare i cuori
Solo ieri 9 giugno è arrivata la notizia di un'altra donna uccisa dall'ex. Si tratta di Alessandra Maffezzoli, una maestra che nel veronese è stata massacrata da un uomo a colpi e pugnalate. Sgomento e rabbia hanno prevalso giustamente, ma l'intento delle cantanti Loredana Bertè, ideatrice dell'evento proprio a Verona, Fiorella Mannoia, direttore artistico, e delle loro "amiche" Alessandra Amoroso, Paola Turci, Elisa, Emma, Irene Grandi, Noemi, tra le altre, è proprio quello di emozionare e sensibilizzare i cuori.
L'evento si terrà il 19 settembre prossimo all'Arena di Verona. Intanto arriva la notizia di un altro tentato femminicidio.
Una donna ad Urbino si salva dalla furia di un uomo
Ci sono dei messaggi che irrompono e possono davvero cambiare le cose. Basti ricordare il boom di iscrizioni alla facoltà di giurisprudenza dopo l'assassinio di Falcone e Borsellino, ancora vivi nei nostri cuori. Per questo la storia che arriva da Urbino, per quanto terribile, mostra la forza di una donna che nel momento più terribile ha saputo difendersi dal mostro che voleva ucciderla, convinto di un suo tradimento. Un uomo di Mercatino Conca è stato infatti arrestato per aver tentato di uccidere a colpi di mattarello la propria convivente perché accecato dalla gelosia. La donna, salva per miracolo, in fin di vita l'ha convinto a chiamare il 118 assicurandogli che avrebbe dato la colpa ad un altro.
Così l'hanno trovata i paramedici e i carabinieri, a terra in una pozza di sangue. Ed hanno capito subito, portandola via, al sicuro da Giuseppe Ciaburri, l'uomo che mentre diceva di amarla tentava di ammazzarla.
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