Difficilmente le forze dell'ordine o la magistratura si esprimono così a caldo su inchieste appena avviate. Eppure, a poche ore dal ritrovamento del cadavere di Sara di Pietrantonio, la ragazza bruciata viva in prossimità di Via della Magliana a Roma, e a pochissime ore da quella che sembra essere la confessione del colpevole, arrivano anche i commenti di chi sta indagando sull'efferato omicidio. L'ennesimo caso di femminicidio, un delitto d'odio perpetrato da un uomo che non si arrende alla perdita dell'oggetto d'amore, che amore però non sa nemmeno cosa sia.

Se solo qualcuno si fosse fermato adesso Sara sarebbe viva

Solo pochi giorni fa era arrivata una buona notizia, e cioè la condannaper il tentato femminicidio ai danni di Lucia Annibali.Sembrava chiaro il messaggio: nessuna tolleranza. Ed invece oggi arriva questa terribile notizia. Un procuratore aggiunto, specie della capitale, è abituato ad indagare su delitti di ogni genere. Proprio per questo colpiscono molto le parole di Maria Monteleone, titolare dell'inchiesta. La dottoressa Monteleone, osservando i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso i terribili istanti del delitto, si è resa conto che Sara, prima di essere raggiunta dal suo assassino, è corsa in strada cercando aiuto.

E' vero che l'ora era tarda, quasi l'alba, ma è vero anche che in quegli attimi sono passate alcune automobili. Naturalmente non possiamo sapere se i conducenti fossero consapevoli di quanto stava avvenendo, ma lascia una profonda tristezza constatare che la paura di furti o aggressioni probabilmente ha spinto gli automobilisti a non fermarsi, lasciando così la ragazza al suo destino.

Bastava una telefonata e saremmo accorsi

Anche dal capo della Squadra Mobile di Roma arriva il commento dopo l'interrogatorio di Vincenzo Paduano, reo confesso del delitto. Il dottor Luigi Silipo, che sta svolgendo le indagini, ha affermato di aver rintracciato gli automobilisti che non si sono fermati a soccorrere Sara. Gli stessi hanno assicurato di non essersi accorti di nulla.

Silipo ha ammesso che in 25 anni di lavoro non aveva mai visto un tale strazio ai danni di una vittima. Ha lanciato un appello a chi si accorge di un delitto in corso. Se avete paura lo possiamo capire, ma una telefonata alla polizia è gratuita. Una volante sarebbe intervenuta immediatamente eSara sarebbe ancora viva.

Appare sempre più importante la lotta contro questi fenomeni che vedono donne perseguitate e massacrate.

La storia di Vanessa Mele, figlia di un uxoricida, che si batte per far cambiare le leggi a tutela dei colpevoli, assume oggi un valore profetico.

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