Del folle attentato di ieri a Monaco, costato la vita a nove persone, ne hanno parlato un po' tutte le testate giornalistiche, e come di consueto in questi casi si sprecano in rete le "teorie complottiste" proposte da chi ritiene che le cose non siano andate come raccontano le autorità ed i giornalisti; ma questa volta nelle fila di chi non ci vede chiaro c'è anche il giornalista Marcello Foa, direttore del gruppo editoriale svizzero "Corriere del Ticino" e docente di Comunicazione e Giornalismo, che dalle pagine del suo blog ospitato da "Il Giornale", evidenzia alcuni aspetti che secondo lui sono molto strani.
Il video dell'attentato
Foa inizia la sua analisi affermando che i contorni della tragedia di Monaco "non sono chiari", ed evidenzia gli aspetti che hanno suscitato in lui dei dubbi, ad iniziare dall'immediatezza con cui l'autore del video che riprende il killer sparare ai passanti, la cui identità fino a questo momento è ancora ignota, lo abbia caricato in rete pochi minuti dopo i fatti, quasi in diretta.
La teoria choc di Foa: "chi ha ripreso sapeva"
Foa prosegue la sua analisi analizzando il contesto: "chi ha ripreso la scena si trovava dall'altra parte della carreggiata, su una strada dove il traffico è intenso" - scrive Foa, che sentenzia: "non è assurdo che una persona abbia deciso di fare un video in quella zona, proprio nel momento in cui il folle ha estratto l'arma e si è messo a sparare?
E' una circostanza troppo strana per essere frutto di una fatalità". Secondo Foa a registrare il video potrebbe essere stato un complice, che si trovava sul posto per riprendere la scena. A suscitare i dubbi del giornalista, anche il fatto che l'autore del video si muoveva con grande freddezza, senza dimostrare alcuna paura, un comportamento incompatibile con una situazione del genere, con un folle che spara sui presenti.
Il profilo del killer
L'attentatore è Ali Sonboly, 18enne nato e cresciuto in un quartiere popolare di Monaco da una famiglia di origine iraniana. Quando ha estratto l'arma, secondo testimoni, ha motivato il suo folle gesto come la vendetta per aver subito episodi di bullismo: "Sono stato vittima di atti di bullismo per sette anni e ho comprato una pistola per spararvi", ha gridato il killer, che dopo aver ucciso 9 persone si è suicidato.