Ancora un attentato che fa strage di civili. Dopo Istanbul e Dacca, poche ore fa è accaduto a Baghdad, dove un attacco bomba nel centro della capitale irachena ha provocato un numero imprecisato di vittime. Almeno 82 persone sarebbero rimaste uccise, e ci sarebbero circa 200 feriti in seguito ad un'esplosione causata - pare - da una autobomba.

Tutto è successo nel giro di pochi minuti nel vivace quartiere di Karrada, dove molti residenti sono soliti fare la spesa prima della festa, alla fine del Ramadan. Gli attentatori hanno colpito intorno alla mezzanotte, hanno affermato la polizia e alcune fonti mediche.

Un camion frigorifero pieno di esplosivo sarebbe stato fatto saltare in aria; l'attentato è stato rivendicato subito dopo dal cosiddetto Stato islamico, attraverso un comunicato diffuso on-line da parte dei sostenitori del gruppo sunnita ultra-linea dura.

Nonostante l'ora tarda, erano in molti gli iracheni che si erano trattenuti a mangiare al termine del digiuno musulmano del Ramadan, che si concluderà la prossima settimana. La polizia ha confermato che il bilancio potrebbe salire ancora e che potrebbero esserci altre vittime sotto le macerie degli edifici devastati dalla deflagrazione.

L'attentato più devastante

Si tratta dell'attacco più violento registrato nel Paese, da quando le forze irachene, lo scorso mese, hanno scacciato numerosi militanti dello stato islamico da Fallujah, la roccaforte degli estremisti che si trova ad ovest della capitale.

Un video postato sui social media mostra persone che staccano pietre dalla pavimentazione, per poi lanciarle verso il convoglio del primo ministro Haider al-Abadi giunto a Karrada, in un'area dove convivono una minoranza sciita e una piccola comunità cristiana. Le due fazioni hanno voluto sfogare così la propria rabbia per l'incapacità dimostrata dal premier nel fermare gli attacchi kamikaze. Un altro filmato mostra un enorme incendio nella via principale di Karrada dopo l'esplosione.

Tutto intorno, un ammasso di macerie.

Le forze irachene avevano dichiarato, il 26 giugno, la sconfitta dei militanti IS a Falluja - bastione storico della rivolta sunnita - dopo un mese di combattimenti. Abadi aveva ordinato l'offensiva dopo una serie di attentati mortali che avevano colpito i distretti sciiti di Baghdad.